Mar. Lug 16th, 2024

L’Operazione, nata da un indagine della stazione dell’Arma di Siderno, chiamata “Sex Home” e che ha portato all’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare anche in carcere, emesse dal Tribunale di Locri, rivela uno scenario inquietante di sfruttamento e minaccia a donne indifese costrette a prostituirsi nella locride e non solo.

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Addirittura, talune delle vittime, secondo le risultanze investigative che han portato ai provvedimenti giudiziari, subivano continue minacce di morte, violenze e veniva loro paventato il rischio che venisse fatto del male alle loro famiglie qualora non avessero eseguito il volere degli aguzzini nei numerosi appartamenti che mettevano a disposizione.

Altrettanto sconcerto desta il fatto che in pochi anni si sia raggiunto un numero di “clienti” non inferiore a mille e file che talvolta si formava dietro la porta degli appartamenti per l’accavallarsi dei numerosi appuntamenti richiesti, così come evidenziato dalla nota del Comando Provinciale dei Carabinieri che ha dato la notizia.

Una ressa che ci fa comprendere come i luoghi di queste donne divenute schiave del sesso fossero anche decisamente conosciuti.

Confido che l’indagine faccia il suo corso e che gli aguzzini siano puniti come la legge impone. Ma, oggi, il pensiero non può che andare alle donne vittime di questo sistema dell’orrore che non possono essere lasciate sole dalle istituzioni, soprattutto locali e dalla Regione con la messa in campo di opportune misure di sostegno psicologico ed economico e di reinserimento sociale. Altrimenti, il loro destino futuro potrebbe non differire dal terribile e angusto recente passato.

 

Alessia Bausone – Consigliera comunale di San Luca

 

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