Gio. Nov 7th, 2024

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha lanciato un nuovo, accorato appello alla rimozione dei dirigenti Anas in Calabria, denunciando l’ennesima tragedia avvenuta sulla SS 106. Nella giornata di ieri, a Corigliano-Rossano, in località Torricella, Pasquale Bruno, 47 anni, ha perso la vita in un violento scontro tra una moto e un’autovettura, che ha causato anche il ferimento di altre due persone. A una delle vittime è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso.

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Un bollettino drammatico per il 2024 – Pasquale Bruno è la ventottesima vittima della “strada della morte” quest’anno, un numero impressionante che si traduce in una media di una vittima ogni undici giorni. Il bilancio delle vittime è suddiviso tra le province: 11 in provincia di Catanzaro, 8 a Reggio Calabria, 7 a Cosenza e 2 a Crotone. La situazione nel 2024 segna un incremento significativo rispetto all’anno precedente, con ben sei vittime in più rispetto al 2023.

L’inarrestabile escalation di incidenti e vittime – I dati di ACI-Istat relativi alla Calabria parlano chiaro: nel 2023, il numero di morti su strada nella regione è aumentato del 47% rispetto all’anno precedente, con 109 vittime rispetto alle 74 del 2022. Le statistiche evidenziano che nessun’altra regione italiana ha registrato numeri così preoccupanti.

Una tragedia evitabile: la denuncia delle responsabilità istituzionali – L’associazione ha ribadito come questa “Strage di Stato” rappresenti una chiara responsabilità delle istituzioni, denunciando “il silenzio e l’indifferenza” di governo nazionale e regionale, parlamentari calabresi e amministrazioni locali. Secondo “Basta Vittime Sulla Statale 106”, la priorità non dovrebbe essere il Ponte sullo Stretto, bensì interventi urgenti e strutturali sulla SS 106 per salvare vite umane.

Un appello che non si ferma – L’Organizzazione ha espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime, sottolineando che continuerà a lottare contro questa “strage silenziosa”, chiedendo giustizia e sicurezza su quella che definiscono “la strada più pericolosa d’Italia”.