La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per Banca Progetto, un istituto di credito d’affari milanese, per aver concesso finanziamenti a società legate alla ‘ndrangheta. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, coordinato dal pm Paolo Storari, la banca avrebbe erogato oltre 10 milioni di euro a società criminali, in violazione della normativa antiriciclaggio. Questi finanziamenti erano garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, un aiuto statale per sostenere l’economia durante l’emergenza Covid-19 o a seguito della guerra in Ucraina.
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L’inchiesta, condotta dal Gico del Nucleo Pef della Gdf milanese e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci, ha rivelato gravi criticità nell’operatività della banca. Banca Progetto avrebbe concesso finanziamenti a società contigue alla ‘ndrangheta, eludendo i controlli antiriciclaggio e trasferendo il rischio di insolvenza sulle casse dello Stato.
Il provvedimento, eseguito oggi dalla Gdf, è stato adottato in base al Codice Antimafia e rappresenta il risultato di ampie indagini sui rapporti tra l’istituto finanziario e la ‘locale’ di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, in provincia di Varese. Le società beneficiarie dei finanziamenti risultano indirettamente gestite da soggetti legati alla criminalità organizzata.
I giudici hanno definito “opaco e discutibile” il modus operandi di Banca Progetto, che ha trasferito ingenti somme statali verso le casse della consorteria criminale, determinando così “il paradosso che il denaro confluito nelle mani della ‘ndrangheta sia di provenienza statale”.