Dom. Lug 28th, 2024

Sono state rinviate a giudizio le otto persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Pietranera”, condotta dalla Dda di Catanzaro su una serie di
estorsioni, aggravate dalle modalità mafiose, messe in atto per 20 anni ai danni di due imprenditori di Badolato, i baroni Lucia ed Ettore Gallelli, zia e nipote. La decisione
é stata presa dal gup di Catanzaro, Paolo Mariotti, in accoglimento della richiesta del pm Debora Rizza. L’inizio del processo é stato fissato per il 10 gennaio prossimo. I
rinviati a giudizio sono Vincenzo Gallelli, di 74 anni; Andrea Santillo, (58); Antonio Santillo (29); Antonio Gallelli (38); Francesco Larocca (52); Giacomo Nisticò (51);
Giuseppe Caporale (37) ed Antonio Luciano Papaleo (52). Sono accusati di avere imposto la “guardiania” abusiva sui fondi di proprietà della famiglia Gallelli, fissando le
modalità di sfruttamento dei terreni e costringendo, di anno in anno, gli imprenditori a concederli a pascolo ed erbaggio a propri familiari, nipoti e pronipoti. Secondo
l’accusa Vincenzo Gallelli, fino al mese di luglio del 2007, ha fatto parte della cosca di ‘ndrangheta riconducibile a Vincenzo Gallace e a Carmelo Novella. Negli anni
successivi Gallelli si sarebbe legato al gruppo criminale capeggiato da Vincenzo Gallace. Lucia ed Ettore Gallelli si sono costituiti parte civile nel processo, difesi
dall’avvocato Michele Gigliotti. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino e Domenico Pietragalla. 

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