Autonomia differenziata e fine del Sistema Sanitario Nazionale: Sindaco Michele Conìa denuncia inaccettabili diseguaglianze
Continua dopo la pubblicità...
Michele Conìa, sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere metropolitano della città metropolitana di Reggio Calabria, esprime forti preoccupazioni riguardo l’approvazione del progetto di autonomia differenziata, che minaccia di portare il Sistema Sanitario Nazionale al collasso.
Durante la sua audizione del 14 marzo in Commissione Affari costituzionali della Camera, Conìa ha evidenziato come questo disegno di legge possa accentuare le diseguaglianze territoriali esistenti. Ha citato la crescente mobilità sanitaria, le liste di attesa interminabili e la carenza di personale medico, problemi aggravati dalla migrazione sanitaria che vede la Calabria in cima con il 43% di mobilità oncologica. Le regioni che richiedono maggiore autonomia, come Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, beneficiano finanziariamente a scapito di quelle del Sud, che accumulano deficit.
Conìa sottolinea l’impatto negativo dell’autonomia differenziata sulla sanità pubblica, citando il calo delle spese mediche familiari e l’aumento della migrazione sanitaria pediatrica in Calabria. Il divario nell’aspettativa di vita tra un bambino nato a Bolzano e uno nato in Calabria è di 12 anni, che arriva a 15 per le bambine. La carenza di posti letto di terapia intensiva pediatrica e la mancanza di medici peggiorano ulteriormente la situazione.
Con orgoglio, Conìa ricorda l’opposizione di Cinquefrondi al federalismo fiscale e invita altri comuni a seguire l’esempio, evidenziando che l’adozione delle intese governo-regione, una volta ratificate, avrà durata decennale e sarà irreversibile. Ribadisce l’importanza dell’impegno dei sindaci nella lotta per mantenere il principio di universalità dei diritti, soprattutto in ambiti delicati come la sanità.