Lun. Lug 29th, 2024

Il decreto 127/2023 interministeriale e le conseguenze per le scuole calabresi: tagli, accorpamenti e ricadute sul personale

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

A partire dal prossimo anno scolastico 2024/2025, il decreto 127/2023 interministeriale, firmato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito e dal Ministro dell’Economia e Finanze, porterà all’applicazione del dimensionamento scolastico, con criteri che tengono conto della popolazione scolastica regionale. Nonostante i ricorsi presentati da diverse regioni, inclusa la Campania, la Toscana, la Puglia e l’Emilia Romagna, alla Corte Costituzionale, tali tentativi sono stati respinti, e numerose iniziative di protesta politiche e sindacali, comprese manifestazioni studentesche, non hanno ottenuto risultati.

La disposizione prevede un aumento del coefficiente minimo di studenti necessario per avere un proprio dirigente e Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), portandolo da 600 a 900 studenti. Questo comporterà accorpamenti, soppressioni e riduzioni delle autonomie scolastiche, soprattutto nelle aree interne, periferiche e nei comuni montani. Il tutto genererà tagli nei servizi di segreteria e del personale ATA, con un risparmio previsto di 88 milioni di euro a regime entro il 2032.

Il Sindaco di Cinquefrondi e consigliere della città metropolitana di Reggio Calabria, Michele Conìa, interviene sulla questione mettendo in luce le conseguenze dirette per le scuole calabresi. Si prevede un taglio di 67 istituzioni scolastiche in Calabria, con una deroga prevista per soli 7 scuole nel 2024/2025. Questa riorganizzazione avrà effetti immediati sui dirigenti scolastici, sui DSGA e sul personale di segreteria, con una diminuzione di organico e un aggravio delle loro mansioni lavorative.

Inoltre, lo smembramento e l’accorpamento delle istituzioni scolastiche comporterà una distribuzione dei docenti su più plessi, anche in comuni diversi, la sparizione di scuole nelle aree più interne e classi più affollate, nonostante la riduzione degli alunni per classe prevista dal PNRR.

Print Friendly, PDF & Email