Sab. Nov 2nd, 2024
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A poco più di un mese dal secondo insediamento dell’amministrazione guidata da Vittorio Zito, il Consiglio Comunale di Roccella ha approvato un notevole aumento della Tassa sui Rifiuti (Tari). Nel corso della seduta del 18 luglio, è stato deliberato un incremento del 22% rispetto al 2023 e addirittura del 45% rispetto al 2022. Questa decisione ha scatenato accese polemiche tra i cittadini e le forze politiche di opposizione, in particolare il movimento “Roccella in Comune – Prima le persone”, che ha criticato aspramente la scelta dell’amministrazione.

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Secondo il movimento politico, l’aumento rappresenta un vero e proprio “salasso” per le famiglie e le attività produttive locali, senza alcuna giustificazione reale. Viene contestato il fatto che il servizio di raccolta rifiuti sia notevolmente peggiorato negli ultimi anni, con una gestione inefficiente e mancanza di manutenzione dei mezzi. Le periferie del paese sarebbero sporche e trascurate, con strade dissestate e aree usate come discariche a cielo aperto.

La critica più forte riguarda il “raggiro elettorale” denunciato dal movimento di opposizione: secondo loro, l’amministrazione avrebbe posticipato intenzionalmente l’approvazione del piano finanziario della Tari, previsto per legge entro il 30 aprile, per evitare che l’aumento influenzasse negativamente il risultato delle elezioni comunali.

Il movimento sottolinea che non sono stati introdotti nuovi servizi o migliorie che giustifichino tali aumenti, e accusa l’amministrazione di inefficienza nella gestione della raccolta differenziata e della disinfestazione. Inoltre, critica la mancanza di iniziative per il compostaggio e il risparmio sui costi di stoccaggio dei rifiuti organici.

L’aumento della Tari è descritto come un ulteriore peso economico insostenibile per la comunità, aggravato dall’incapacità dell’amministrazione di promuovere un’efficace razionalizzazione dei costi.