Ven. Nov 22nd, 2024

L’attentatore, 45 anni, era già noto ai servizi segreti: fermato e ferito durante scontro a fuoco con gli agenti a Schaerbeek. Ministro Giustizia: “Sospetto non era minaccia concreta e imminente”

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E’ morto il terrorista che a Bruxelles ha compiuto un attentato aprendo il fuoco con un kalashnikov uccidendo due cittadini svedesi. L’uomo, autore ieri dell’attacco, è stato braccato per ore e individuato oggi dalla polizia: è stato raggiunto al petto dai colpi di arma da fuoco sparati dagli agenti nel corso dell’arresto e sarebbe morto in ambulanza.

Secondo quanto ha comunica la Procura Federale, questa mattina, poco dopo le otto, “un testimone ha informato la polizia di Bruxelles di aver avvistato il presunto autore dell’aggressione in un bar a Schaerbeek”, uno dei Comuni che compongono la regione di Bruxelles-Capitale. “Sul posto è intervenuta la polizia. Durante l’intervento sono stati esplosi colpi di arma da fuoco da parte della polizia e il sospettato è stato colpito”. “I soccorsi, giunti sul posto – prosegue la Procura – hanno tentato di rianimare il sospettato. È stato trasferito in ospedale, dove è stato dichiarato morto alle 9.38. Nel bar sono stati trovati un’arma e una borsa di vestiti. Sulla sparatoria indaga la Procura di Bruxelles. Nell’interesse dell’indagine non è possibile fornire al momento ulteriori informazioni”.

È caccia ai complici
Altre due persone sarebbero ricercate dalla polizia di Bruxelles in relazione all’attentato di ieri sera, rivela il sito della ‘Derniere Heure’. La polizia belga starebbe infatti cercando la persona che ha filmato il sospetto attentatore in azione ieri. Secondo media locali, le forze dell’ordine starebbero valutando la possibilità di trovarsi in presenza di una vera e propria cellula terroristica.

Chi è l’attentatore
L’attacco di ieri è stato compiuto da Abdelsalem L., 45enne nato in Tunisia. L’uomo sarebbe stato già noto ai servizi segreti per la sua radicalizzazione. Il responsabile dell’attentato non rappresentava “una minaccia concreta e imminente”, ha assicurato dal canto suo il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne.

Il tunisino “ha fatto richiesta di asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 – ha detto il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”.

Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente”.

In video rivendicazione attentatore allusione a testi Corano bruciato in Svezia
Van Leeuw ha confermato inoltre questa mattina l’esistenza dei video di rivendicazione dell’attentato di Bruxelles, facendo riferimento ad un secondo video girato prima dell’attacco in cui l’attentatore allude ai roghi del Corano in Svezia. Dopo l’attacco “è stato diffuso un video nel quale l’individuo dichiara di aver ucciso tre svedesi”, ha reso noto oggi il procuratore. “In un altro video girato prima dell’attacco, lo stesso individuo appare con il volto coperto da un passamontagna e dichiara che ‘il libro di Allah è una linea rossa per la quale si sacrifica’ “, ha aggiunto il procuratore, un probabile riferimento ai testi del Corano bruciati in Svezia nei mesi scorsi.

Killer passato per Genova e Bologna
Abdesalem Lassoued era passato per Genova nel 2021 e si trovava a Bologna nel 2016. In particolare nel 2021 Lassoued si è fatto fotografare in piazza della Vittoria e sul suo profilo social, ora oscurato, ha postato le immagini da lui pubblicate durante il viaggio in Liguria.L’uomo, secondo quanto si apprende, era inoltre stato identificato dalla polizia nel capoluogo emiliano nel 2016.

Attentato a Bruxelles 16 ottobre 2023, cosa è successo
L’attentato è stato compiuto nella serata del 16 ottobre a Bruxelles dove due persone sono morte, uccise da un terrorista a colpi di kalashnikov sparati non lontano da Place Sainctelette, nel centro della città. L’attentatore avrebbe gridato ‘Allah Akbar’ durante l’attacco. In un video successivo alla sparatoria ha poi rivendicato l’appartenenza allo Stato Islamico. Almeno un ferito nell’attentato: si tratta di un autista di taxi ormai considerato dalla procura federale belga fuori pericolo. Le due vittime – due cittadini svedesi – indossavano la maglia della Svezia al momento dell’attacco.

Le prime ricostruzioni
Gli spari sono stati uditi intorno alle 19,15 nei pressi di Place Sainctelette, Boulevard d’Ypres e Boulevard du Ninième de ligne. Sul posto sono arrivati i servizi di emergenza. Nelle immagini scattate da un residente della zona, si vede un uomo con una giacca arancione fluorescente, un casco bianco e un’arma in mano, salire su uno scooter e fuggire. Presumibilmente in precedenza aveva sparato a qualcuno in un atrio prima di sparare ad altre due persone in un taxi.

Nel video pubblicato dopo l’attentato il killer aveva annunciato la volontà di dirigersi verso lo stadio dove si stava disputando il match di Euro 2024 – poi interrotto – tra Belgio e Svezia. A causa dell’attacco, lo stadio Roi Baudouin è stato quindi evacuato e i tifosi svedesi sono stati scortati all’esterno in sicurezza dalla polizia. “Vicino” allo stadio sono state ritrovate delle armi, ma non è stato ancora stabilito un collegamento con la sparatoria. La procura federale ha parlato in una conferenza stampa di attacco con una “potenziale motivazione terroristica” mentre il portavoce della procura, Eric Van Der Sypt, ha poi affermato che l’attentatore ha agito da solo.

In video attentatore rivendica appartenenza a Isis, su Facebook il post su Israele
In un video diffuso in rete, l’autore della sparatoria ha rivendicato la sua appartenenza allo Stato islamico e si vanta di aver ucciso dei non credenti. Nel suo discorso, in arabo e molto violento, il terrorista ha detto di aver sparato a due persone per “vendicare i musulmani” e che “viviamo e moriamo per la nostra religione”.

All’inizio della giornata, l’uomo aveva scritto un messaggio sul bambino musulmano accoltellato domenica a Chicago, spiegando che se fosse stato cristiano, “lo avremmo chiamato terrorismo e non un crimine brutale”. In un post su Facebook, inoltre, l’uomo in precedenza aveva fatto riferimento alla guerra tra Hamas e Israele a Gaza. “Ieri l’America con aerei e missili, oggi la Gran Bretagna con tutte le sue forze a sostegno degli ebrei”, si legge in uno dei post sul suo account, accessibile fino alle 21.25 e poi chiuso.

Bruxelles, 22 marzo 2016
Era la mattina del 22 marzo 2016 quando Bruxelles fu colpita da tre attacchi terroristici coordinati: due avvennero presso l’aeroporto di Bruxelles-National, nel comune di Zaventem, ed uno alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek, nel comune di Bruxelles. Gli attentati vennero rivendicati il giorno stesso dall’autoproclamato Stato Islamico (Isis). Gli attentati causarono la morte di 32 persone, più i 3 attentatori suicidi, e 340 feriti. Per il Belgio sono stati gli attentati col maggior numero di vittime dalla fine della seconda guerra mondiale.