Le critiche di Apicella a Pallaria per le assenze alle riunioni di pre giunta. E la risposta sarcastica del manager: «Mi candiderò a segretario generale, così ci sarò sempre». Il Csa-Cisal rivela gli screzi: «Così la Regione è in balia delle onde»
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Ma guarda un po’ questo. Io mi sbatto a destra e a manca, mentre lui sta comodo e senza particolari pensieri nel suo ufficio e si permette il lusso pure di criticare». Non ha detto esattamente così, ma lo ha scritto fra le righe. Il pensiero malizioso non è fra due colleghi di lavoro qualsiasi. Ma – lo rivela il sindacato Csa-Cisal – tra il dirigente generale del dipartimento Presidenza Domenico Pallaria e il segretario generale della Regione Ennio Apicella. Due fra gli uomini più potenti della Cittadella. Un puntuto scambio che consegna la dimensione dell’attuale condizione Regione. Circostanza che preoccupa il sindacato poiché i riflessi sono di un diffuso disorientamento fra i lavoratori.
«MI CANDIDO A SEGRETARIO GENERALE» Lo screzio è venuto fuori quando Pallaria, il 28 febbraio scorso, ha deciso di rispondere con ironia alle accuse del “notaio” dell’ente di aver fatto saltare la presentazione in giunta della delibera “Adesione e Partecipazione della Regione Calabria ad Organismi Associativi regionali, Nazionali ed Internazionali. Integrazione DGR 241/2018”. Prevista nella pre giunta (la riunione informale preliminare alla seduta dell’esecutivo) dell’11 febbraio, del 18 febbraio e del 25 febbraio è stata tutte e tre le volte rispedita indietro per l’assenza di Pallaria, che è il direttore generale proponente. Di fronte alle accuse di “assenteismo” da parte del segretario, Pallaria con una missiva, scritta di suo pugno, indirizzata a tutta la giunta e all’Oiv si è giustificato, testualmente, di essere «gravato da molteplici impegni di gestione anche relative a problematiche di ampia ricaduta sul piano dell’ordine pubblico, ovvero a servizi di pubblica utilità, che non consentono, spesso, la partecipazione – scrive Pallaria – alle sedute di pre giunta, circostanza, quest’ultima, che costituisce, per di più, elemento di valutazione dell’attività svolta dal dirigente generale». E poi arriva la stoccata: «Per quanto sopra, valutate tutte le variabili messe in campo, lo scrivente potrebbe considerare la possibilità di candidarsi al prossimo interpello per l’individuazione del Segretario Generale della Giunta regionale, incarico che permetterebbe al sottoscritto di partecipare a tutte le sedute di pre giunta».
«Come dire – riassume il sindacato –: io sono impegnato a risolvere i problemi su grandi appalti e lavori da mattino a sera, mentre tu ti arrovelli il cervello intorno alle pre giunte».
UMORISMO NERO «Il duello di fioretto fra i due pezzi grossi della burocrazia suscita ilarità. Ma non solo quella, purtroppo. L’ironia – osserva il sindacato Csa-Cisal – può rivelare aspetti di fondo non proprio gioiosi. Che Pallaria sia oltremodo impegnato è un dato di fatto. Al dipartimento Presidenza il super-dirigente somma una miriade infinita di incarichi da Rup per i più importanti progetti in giro per la Calabria. Fra questi metro e depurazione. Da qualche mese ha aggiunto alla collezione l’interim di Infrastrutture e Lavori Pubblici e pure quello alla Protezione civile. È l’uomo ovunque. E purtroppo – osserva il sindacato – a preoccupare non è il fatto che salti la riunione preliminare di una giunta quanto piuttosto l’abnorme concentrazione di funzioni e poteri. Cosa succede se Pallaria si becca un’influenza? Un Ente di 2.700 dipendenti si blocca per uno solo. Ebbene sì, la Regione Calabria si è messa nelle condizioni di dipendere soltanto da un super-uomo o, comunque da pochissimi altri. Non discutiamo di meriti, capacità o titoli del dirigente. Qui si discute dell’opportunità di sbilanciare la macchina amministrativa intorno ad una persona. E al di là di questa anomalia, su cui doveva già ragionare il segretario regionale che avrà anche assistito la giunta quando l’esecutivo conferiva a Pallaria tutti questi incarichi, è un altro l’aspetto, se vogliamo, desolante».
IL “BUON” ESEMPIO DALL’ALTO «Cosa dovrebbero pensare – continua il sindacato – i dipendenti regionali venendo a conoscenza della lettera di Pallaria (non proprio segretissima)? Una nota in cui uno dei direttori generale di punta della Regione dice, in sostanza, al Segretario generale che quest’ultimo fa poco o nulla occupandosi solo di pre giunte. Mentre il segretario, a sua volta, accusa Pallaria di “latitanza”. Che immagine può mai venire fuori quando due vertici apicali dell’Amministrazione bisticciano così fra di loro? Questi sarebbero gli esempi dall’alto – si domanda il sindacato –, il modello da seguire da tutti gli altri dipendenti regionali? La letterina diventa così un’altra prova schiacciante di quanto paurosamente la macchina stia sbandando. Una situazione che il sindacato ha già messo in evidenza, poiché sono da tempo elusi i principi cardine di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa di un ente pubblico. Mentre l’alta burocrazia diventa sempre più bellicosa, i dipendenti “ordinari” si sentono beffati e frustrati dalla valanga di strutture che premiano i soliti noti. In casi del genere dovrebbe intervenire la guida politica per raddrizzare questi “colpi di testa” dei dirigenti apicali, ma, come noto, è assente ormai da tempo. Il timone è fuori controllo ormai da mesi, e la nave aspetta solo uno scoglio dove sbattere. In una landa desolata».