Il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, è stata tra i coordinatori, questa mattina, del tavolo tematico su Sicurezza e Immigrazione tenuto nell’ambito dell’edizione 2018 di Atreju, la storica manifestazione della destra italiana che ha preso il via oggi a Roma con il taglio del nastro da parte della presidente Fdi Giorgia Meloni. Tra i principali argomenti discussi nel corso del tavolo tematico, la proposta di Fdi di istituire un blocco navale al largo della Libia per porre un freno alla partenza dei barconi della morte e colpire chi specula e si arricchisce sulla pelle dei migranti, e la necessità di contrastare le mafie straniere, come la mafia cinese e quella nigeriana. “Fratelli d’Italia – ha commentato a margine l’on. Wanda Ferro – aveva proposto che delle mafie straniere si occupasse la commissione antimafia, ricevendo però il ‘No’ di Lega, M5S e Pd, che evidentemente sottovalutano i gravi rischi legati alla diffusione di queste organizzazioni che nel nostro Paese si occupano di traffico di sostanze stupefacenti, tratta degli esseri umani, sfruttamento della prostituzione”. Wanda Ferro ha quindi rimarcato l’impegno di Fratelli d’Italia sui temi della Sicurezza e della tutela delle Forze dell’ordine: “Per contrastare l’illegalità e l’attività delle organizzazioni criminali è necessario potenziare l’intero apparato Sicurezza, che ha le piante organiche non aggiornate da quasi trent’anni e subisce continue mortificazioni sul piano degli adeguamenti contrattuali. Auspichiamo che il ministro Salvini mantenga l’impegno ad assumere 10 mila uomini da destinare al comparto Sicurezza attraverso il risparmio della spesa sull’immigrazione. Chiediamo con forza al governo di supportare gli sforzi degli uomini e delle donne che vestono la divisa e dare dignità al loro lavoro, sia sul piano economico che sul piano delle dotazioni strumentali, ma chiediamo anche di difendere dagli attacchi strumentali chi ogni giorno scende in strada per tutelare la sicurezza dei cittadini. Per questo siamo critici verso scempi normativi come il reato di tortura, ci opponiamo alle ipotesi di marchiare con numeri identificativi gli agenti impegnati nei servizi di ordine pubblico, siamo determinati nel dire che gli abusi vanno sempre puniti severamente, ma che non si può dare all’opinione pubblica l’idea che dietro ogni poliziotto o ogni carabiniere si nasconda un possibile aguzzino. Abbiamo apprezzato l’avvio, finalmente, della sperimentazione del taser, ma ora chiediamo che venga fornito al più presto a tutti gli operatori della sicurezza, che devono avere a disposizione uno strumento che sta a metà strada fra l’utilizzo delle pistole di ordinanza e le nude mani, in modo da garantire interventi più appropriati e sicuri”. Un tema di particolare attualità è quello della legittima difesa: “Noi vogliamo sancire il diritto di difendersi in casa propria senza dover rischiare un processo. Chi viene svegliato nel cuore della notte dai ladri, e magari sente minacciata la propria famiglia, non può avere la serenità e il tempo di valutare quali siano le reali intenzioni degli intrusi e valutare la giusta proporzionalità della propria reazione. Noi siamo e saremo sempre dalla parte delle persone perbene, non dalla parte dei delinquenti”.
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