Undici imputati, tra cui presunti vertici mafiosi, dichiarati non colpevoli dalle accuse di associazione mafiosa
Tutti gli imputati del processo d’appello-bis relativo all’inchiesta “Alta Tensione” sono stati assolti dalle accuse di associazione mafiosa. L’operazione, condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, aveva colpito un gruppo accusato di operare in contiguità con il cartello di ‘ndrangheta nei quartieri della cintura urbana sud di Reggio, imponendo il pizzo a commercianti e costruttori.
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Tra gli assolti figura Eugenio Borghetto, presunto vertice dell’organizzazione, la cui pena è stata rideterminata a 7 anni di reclusione per reati residuali, con la revoca della pena accessoria. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduta da Lucia Monaco, ha emesso undici assoluzioni: nove imputati sono stati dichiarati “non aver commesso il fatto”, mentre due “perché il fatto non sussiste”.
In aggiunta, la Corte ha revocato la confisca dei beni precedentemente sequestrati, stabilendo un termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Il processo era tornato in Corte d’Appello dopo l’annullamento con rinvio della Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza di primo grado risalente ad aprile 2014.