Dom. Set 1st, 2024

Spunta una lettera con cui il commissario invita il dg «a valutare seriamente la reale volontà di proseguire nel suo incarico». Il manager messo sotto accusa per scarso impegno e mancata «consapevolezza del ruolo». In una occasione avrebbe disertato una riunione decisiva per le assunzioni. Oliverio continua a difenderlo, malgrado ministero e Procura abbiano acceso i riflettori

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Sarebbe stato il protagonista di episodi «sconcertanti», che avrebbero messo a rischio le nuove assunzioni nell’Asp di Reggio e compromesso i conti dell’Azienda, con tanto di nuove tasse per i contribuenti calabresi. Sono queste alcune delle accuse che il commissario della Sanità regionale, Massimo Scura, ha mosso al direttore generale Giacomino Brancati, invitato senza mezzi termini a rassegnare le dimissioni per via di una mancata «consapevolezza del ruolo» e di «impegno» e «competenza» ritenuti insufficienti, se non addirittura scarsi.
Le rimostranze all’indirizzo di Brancati – oggi a capo di quella che lo stesso commissario, poco tempo fa, aveva ribattezzato come «la peggiore Asp d’Europa» – sono state riportate nero su bianco in una lettera che, lo scorso 29 gennaio, Scura aveva inviato allo stesso dg, ai ministeri della Salute e dell’Economia e al governatore Oliverio, quest’ultimo responsabile della nomina del capo dell’Asp.
Da allora, il presidente della Regione, che ha il potere di revoca dei manager sanitari, ha lasciato tutto com’era, malgrado i circostanziati rilievi esposti da Scura.

LA LETTERA La lettera del commissario prende le mosse dalla riunione dedicata all’analisi dei conti dell’Asp, avvenuta pochi giorni prima del 29 gennaio e alla quale Brancati avrebbe dovuto partecipare insieme a tutta la delegazione aziendale.
«Tutti i suoi collaboratori – scrive Scura al dg – si sono presentati puntualmente. Dopo averla attesa inutilmente per circa mezz’ora, senza una qualunque sua comunicazione, abbiamo iniziato l’analisi dei risultati contabili, peraltro inviati all’ultimo e in versioni successive». Per il commissario si tratta di un episodio grave, considerato il fatto che il vertice riguardava lo studio dei bilanci del quarto trimestre 2017, considerato «fondamentale» per l’Asp, per la Regione e per i calabresi, «onde evitare nuove tasse e il blocco delle assunzioni fino al 31 dicembre 2019».
Scura va giù duro: «Si è consumato l’ennesimo episodio sconcertante commesso nella sua qualità di direttore generale».
L’analisi dei bilanci, tra l’altro, avrebbe testimoniato «una allarmante mancanza di governo dei conti aziendali, con errori evidenti e ingiustificabili: di fatto l’Asp si presentava come un’azienda senza guida, nonostante lei ne sia al comando ormai da un anno e mezzo».
Brancati si presenterà a quello stesso vertice in ritardo e con una «giustificazione inaccettabile, data la delicatezza della riunione, cosa che evidentemente la interessava poco visto che alle 17.39, dopo le mie sentite rimostranze, dimostrandosi offeso (lei?!) se n’è andato lasciando tutti i suoi collaboratori nello sconcerto».

MANCATA CONSAPEVOLEZZA L’episodio – annota Scura rivolto a Brancati – testimonia «la mancanza di consapevolezza del suo ruolo alla guida di un’azienda, l’Asp di Reggio Calabria, che richiederebbe una ben altra azione assidua ed efficace». Il commissario mette in fila «le ultime inefficienze» della conduzione del dg: «L’insufficienza delle assunzioni da tempo autorizzate, nonostante le infinite sollecitazioni della struttura commissariale»; «l’annullamento della procedura di assunzione di 6 ragionieri autorizzata dal Dca 62 del 5 luglio 2016, a causa di evidenti infiltrazioni politiche e la successiva selezione iniziata solamente pochi giorni fa, dopo diversi mesi, nonostante l’urgenza»; «il tempo biblico per la selezione di un direttore di struttura complessa per la Ragioneria (…) per la quale lei ha scelto una modalità di reclutamento lunghissima senza motivo, nonostante l’urgenza di far fronte a una fatturazione disastrosa»; «la mancata convocazione delle strutture private per la firma dei contratti 2017 (…) molti suoi colleghi hanno ottemperato nei tempi corretti e i loro contratti sono stati quasi tutti sottoscritti». Infine, il «totale disinteresse per il bilancio aziendale 2017».

DIMISSIONI A conclusione della lettera, Scura non usa giri di parole e invita Brancati «a valutare seriamente la reale volontà di proseguire nel suo incarico, che richiederebbe ben altro impegno e, mi sembra, consapevolezza e competenza». Come sia andata è cosa nota: Brancati è rimasto al suo posto, con il beneplacito di Oliverio, che finora è riuscito a neutralizzare – oltre a quelle del commissario – pure le lamentele di diversi consiglieri regionali del Pd, del tutto insoddisfatti dell’operato del dg.
La nota di Scura è solo una delle ultime bocciature ricevute da Brancati nel giro di pochi mesi. Ai primi di novembre la Procura di Locri ha chiuso le indagini a suo carico per via della gestione, interrotta «ripetutamente», del reparto di Ortopedia di Locri. Le accuse sono di omissione di atti d’ufficio, interruzione di servizio pubblico e abbandono di persone minori o incapaci. Un’altra stroncatura risale allo scorso gennaio: il ministero della Salute ha inviato una task force di 10 ispettori – composta da avvocati, revisori dei conti e medici – con il compito di controllare tutti gli aspetti sanitari ed economici di un’Asp in perenne affanno. La stessa Procura di Reggio avrebbe infine deciso di puntare la sua attenzione su quanto avviene nell’Azienda di via Diana. Ma Brancati, malgrado tutto resiste. E Oliverio non sembra fare una piega.

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