Si è concluso, in una bolla di sapone, il ricorso all’Anac contro l’ex sindaco di Rosarno, attualmente direttore amministrativo dell’Asp di Reggio Calabria, Elisabetta Tripodi. Il Consiglio dell’autorità nazionale anticorruzione, con deliberazione del 31 luglio ha infatti comunicato la propria decisione sull’insussistenza di ipotesi di inconferibilità nei confronti della Tripodi, candidata, non eletta, alle scorse elezioni politiche per la Camera dei Deputati. “Tale decisione – fa sapere l’Asp reggina – conferma il corretto operato della Direzione Generale e del Direttore Amministrativo, che per tutto il periodo della campagna elettorale si era sospeso dalle funzioni collocandosi in ferie.
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“La vicenda era nata perché qualcuno – si legge in una nota – evidentemente poco avvezzo alle procedure di legge, aveva adombrato dubbi e perplessità, interessando numerose autorità territoriali e nazionali”. La norma, riporta la delibera ANAC, esclude l’ipotesi di inconferibilità per coloro che prima di svolgere un mandato politico, erano già titolari di incarichi amministrativi che legittimamente possono ritornare a ricoprire alla scadenza del mandato ovvero nei confronti di dipendenti pubblici titolari di incarichi di direzione nella Aziende sanitarie locali.
L’azienda sanitaria indispettita da quanto accaduto fa sapere attraverso il suo direttore generale Giacomino Brancati che l’azione intrapresa, sin dall’inizio del mandato, nel solco della legalità e dei comportamenti coerenti con gli interessi pubblici tracciati, ben consapevoli delle innumerevoli difficoltà ed ostacoli cui quotidianamente deve fare fronte prosegue con forza. “Tutto ciò – osserva ancora Brancati – con l’auspicio che la nostra attività contribuisca a ridare l’effettiva trasparenza dei processi amministrativi e gestionali”.
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