Mar. Lug 16th, 2024

Inaugurata una prima parte del Polo integrato tra l’Istituto e l’Asp di Catanzaro. Perri: «Stiamo completando l’impiantistica e la selezione del personale». Oliverio: «Abbiamo investito tanto». E sui ritardi: «Calo di attenzione ma non si è persa l’idea originale»

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Un taglio del nastro lungo 20 anni. Un’inaugurazione tanto attesa e che, se da un parte è stata il proclamo di più amministrazioni regionali e di schieramenti politici, dall’altra ha portato lo strascico della rabbia della società civile. L’oramai ex Centro protesi Inail che, annunciato nel 1998 dall’allora governatore della Calabria Giuseppe Nisticò ha anche cambiato più volte nome, ha aperto le porte della propria struttura ed è stato mostrato al pubblico. Il Polo integrato Inail-Asp Cz che sorgerà nei locali della Fondazione Terina, nell’area dell’ex Sir, è stato inaugurato nella tarda mattinata di lunedì. Nonostante la presenza di istituzioni politiche, locali, regionali e nazionali, del direttore dell’Inail, Giuseppe Lucibello, l’evento è stato però solo una prima parte dell’apertura vera e propria. Sì, perché il taglio del nastro ha riguardato solo il centro medico polispecialistico regionale dell’Inail mentre bisognerà aspettare il 30 marzo per l’apertura del Polo integrato. «Questo è solo il preludio dell’inizio delle attività – ha spiegato il dg dell’Asp, Giuseppe Perri -. Stiamo completando tutto il necessario per quanto riguarda la struttura e l’impiantistica e in particolare per quanto riguarda il personale, che è la situazione che ci sta facendo perdere più tempo». Il centro, spiega Perri sarà dotato di «8 medici fisiatri, 14 fisioterapisti, 20 infermieri, 14 oss, un logopedista, 2 terapisti occupazionali, e settimanalmente ci sarà anche la disponibilità di un dietista e farmacista». Inoltre la direzione del centro sarà affidata all’università di Catanzaro, nello specifico all’Unità operativa di medicina fisica e riabilitazione diretta dal professore Maurizio Iocco. Ma assicura Perri che «entro il 30 marzo aprirà anche il Polo integrato».


Gli fa eco anche il presidente della giunta regionale, che dopo aver più volte annunciato l’apertura del centro, è riuscito a porre il sigillo ad un progetto a cui in tanti avevano aspirato. «Dopo il mio insediamento, ho capito che era necessario riaccendere le luci su una questione fondamentale per i calabresi – ha detto Oliverio -. Ci siamo riusciti grazie anche ad una Regione che ha investito tanto e all’Asp che si è attivata per quanto riguarda le procedure per i materiali e per il personale». «Tra poche settimane sarà completata e sarà attiva la struttura – ha proseguito il governatore – ma dobbiamo affermare l’ambizione che questo centro guardi anche oltre i confini regionali, perché ci troviamo in un luogo, Lamezia Terme, che è un importante snodo di comunicazione».


I ritardi. Sicuramente la questione più spinosa e sulla quale in molti, soprattutto le associazioni lametine e anche qualche esponente della politica, hanno puntato il dito poiché avrebbe rappresentato un cambio di destinazione del progetto iniziale. «Non è cambiato nulla dall’idea originale – ha rassicurato Perri -. Il centro servirà a raccogliere gli infortunati con la necessità di impiantare protesi e la successiva riabilitazione».


All’ottimismo di Perri, fa seguito il realismo di Lucibello: «Gli anni cambiano, così come il Paese e l’esigenza della popolazione. Oggi si parla di industria 4.0 e forse anche di sanità 4.0. Anche la stessa Inail è cambiata. Ora – spiega il direttore nazionale – è diventato un luogo in cui convivono più figure e soprattutto ci sono più investimenti». Poi un monito sulla realtà regionale: «Lamezia Terme è stata individuata come un luogo prioritario di crescita per le start up ma è necessario che in Calabria ci sia un ambiente protetto, e mi riferisco alla criminalità e al malaffare». Anche Andrea Urbani, vecchia conoscenza della sanità calabrese, ora direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, pone l’accento su «un’attenzione che si è persa negli anni» e cerca di allontanare le polemiche dei giorni scorsi che hanno posto l’attenzione su ciò che manca anziché guardare «ad un progetto di eccellenza che potrebbe porre fine alla mobilità dalla regione». Dopo l’annuncio di una continua partecipazione e collaborazione anche della Provincia di Catanzaro da parte del presidente Enzo Bruno, anche il deputato Giuseppe Galati ha voluto parlare di «una scommessa vinta su più fronti». Galati infatti, che insieme al collega Lello Di Gioia, ha presentato in parlamento l’emendamento sullo sviluppo del Centro protesi Inail passato lo scorso dicembre, ha ribadito come «gli investimenti dedicati all’attivazione di start up (contenuti nell’emendamento, ndr) possano rendere Lamezia una protagonista e non più una succursale».


Dopo i numerosi interventi, il tanto atteso taglio del nastro affidato simbolicamente ad una persona disabile e la benedizione del vescovo di Lamezia, Luigi Cantafora. Infine un tour tra le stanze della struttura. Molte sono già state completate, con tanto di targhette sulla porta. Per le altre, ancora vuote e non ultimate, bisognerà attendere solo qualche settimana per la loro messa in funzione. Un ennesimo annuncio che si spera questa volta non cada nel vuoto.

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