Dom. Set 1st, 2024

 

Il LP-PC (Laboratorio Politico – Patto Civico), con spirito costruttivo, insieme a numerose altre associazioni della città capoluogo e della ex provincia, ha presentato più di 60 proposte di modifiche della bozza di Statuto della Città metropolitana, che qui si allegano.

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Fra di esse quali spiccano le seguenti 5 ritenute “qualificanti” ed essenziali per un effettivo miglioramento del testo:

  • la riformulazione delle indicazioni sulla segretezza (artt. 5.3 e 29.4);
  • l’introduzione dell’obbligatorietà dei pareri e, talora (rinvio al regolamento), della loro natura vincolante (art. 9.8);
  • l’introduzione del bilancio sociale partecipato (art. 9.10);
  • la previsione di un effettivo, e corretto, inizio di procedura per l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitano (art. 26.3);
  • l’eliminazione delle c.d. società partecipate (artt. 34 e 35).

Il LP-PC ha apprezzato che alcune modifiche (salvo errore, 19) alla bozza di Statuto della C.M. richieste siano state recepite dal Consiglio Metropolitano, ma si rammarica profondamente che nessuna delle 5 veramente importanti espressamente segnalate come indispensabili sia stata accolta.

La cosa appare francamente incomprensibile, vista la natura non strettamente politico-partitica ma solo tecnica e migliorativa delle principali proposte di modifica, ispirate a buon senso e a rispetto dei principi costituzionali, non ultimo quello di democraticità.

A malincuore il LP-PC prende atto che proposte fatte da una parte di società civile, nel tentativo di costruire uno “spirito metropolitano”, promuovere e sostenere percorsi di cambiamento ispirato al bene comune, non siano state accolte dal Consiglio metropolitano.

Per questo si appella ora ai 97 Sindaci che – in sede di Conferenza Metropolitana, l’unico organo deputato all’approvazione definitiva – possono ancora porre rimedio a queste gravi carenze, nell’interesse esclusivo dei cittadini del nuovo Ente.

Com’è noto, infatti, il prossimo 29 dicembre la Conferenza si riunirà e dovrà deliberare in merito alla proposta di Statuto. Auspichiamo soprattutto che si riformuli l’attuale, assurdo e contraddittorio art. 26, comma 3, che subordina la previsione dell’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio metropolitani ad una condizione espressamente esclusa dalla legge. Se questa norma venisse approvata definitivamente, non solo introdurrebbe una disposizione giuridicamente illegittima, ma due terzi dei cittadini di Reggio metropolitana, quelli che non risiedono nella città capoluogo, sarebbero privati del più elementare diritto in democrazia, quello di votare per i propri rappresentanti.

Confidiamo, pertanto, nella Conferenza metropolitana del prossimo 29 dicembre, che dovrebbe rappresentare, a questo riguardo, le istanze di tutti i cittadini dei 97 Comuni reggini.

I 97 Sindaci, in quest’occasione, si assumono una responsabilità storica che riguarda il futuro assetto di governo del nuovo ente, di cui dovranno rendere conto ai propri elettori.

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