“E’stata interessante e costruttiva la seduta della Commissione Antindrangheta di questa mattina, l’audizione e il confronto di persone competenti e informate come il giornalista Michele Albanese e l’imprenditore Gaetano Saffiotti è stata positiva sia per i contenuti sia per le idee messe in campo. I dati forniti da Albanese cono drammatici, sono 30 le tonnellate di cocaina che passano ogni anno per il Porto di Gioia Tauro mentre l’economia illegale delle mafie in Italia incide per 150 miliardi di euro all’anno, vale a dire oltre il nove per cento del Pil nazionale. La stessa rappresentazione dell’ultima generazione di criminali fa spavento, non ci troviamo più di fronte a uomini semi analfabeti con la coppola e la lupara in spalla ma a giovani che hanno due o tre lauree e parlano correntemente quattro o cinque lingue. Albanese ci chiede giustamente che cosa fa la politica per opporsi a questo sistema che strozza la libera imprenditoria e toglie lavoro e spazio ai giovani che vorrebbero lavorare nella loro terra e ci chiede un cambio di passo, noi dobbiamo essere bravi a accogliere e fare nostra questa riflessione puntando magari su un supporto di studio che possa aiutare non solo la Commissione ma anche il resto delle Istituzioni. Dobbiamo essere coraggiosi e fare tutto il necessario perché le cose cambino davvero e l’esperienza di Gaetano Saffiotti dimostra che è possibile e la sua idea di una corsia preferenziale per chi denuncia potrebbe essere presa in considerazione perché può funzionare. La testimonianza di entrambi può aiutarci a costruire un modello più efficace di Antindrangheta che sia davvero dentro la società civile, strumento indispensabile per creare i giusti anticorpi da opporre ai fenomeni malavitosi. Tutti insieme possiamo farlo, ognuno portando il suo contributo da cittadino onesto”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Vicepresidente della Commissione Antindrangheta in seno al Consiglio Regionale.
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