Mer. Lug 17th, 2024

“serve una vera e propria rivoluzione nella scelta dei candidati che dovranno rappresentare le istanze e le necessità dei vari territori”

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“La politica ha bisogno oggi più che mai di un’etica che la riporti nell’alveo di una corretta relazione con i cittadini-elettori. L’esigenza di salvaguardare le qualità etiche del personale politico è, nel nostro paese, ma soprattutto in Calabria, più che mai prioritaria. In alcuni Paesi sono state adottate misure per sperimentare nuovi strumenti di moralizzazione, quali i codici etici, la registrazione di patrimoni ed interessi, le procedure di segnalazione e di neutralizzazione dei conflitti di interesse. In Italia, al di là di qualche isolato ‘codice etico’, in capo a qualche forza politica, per esempio, non si è ancora proceduto a regolare legislativamente il cosiddetto ‘conflitto d’interesse’. E non è l’unica questione sul tavolo del dibattito politico nazionale”. E’ quanto afferma il Consigliere comunale e Coordinatore provinciale di “Cambiamo!”, Saverio Anghelone. Ed aggiunge: “Più in generale, il tema principale resta quello della selezione della classe politica, finora individuata secondo criteri che molti hanno definito ‘contrari agli interessi della collettività’. Lo dimostra il perdurante peggioramento qualitativo del personale politico, come involuzione costante in questi ultimi anni . Se si vuole ricostruire un rapporto, o per meglio dire, la fiducia tra cittadini e rappresentanti politici occorre rinnovare e svecchiare la rappresentanza che si offre all’elettore. Una scelta che “Cambiamo!” movimento di centrodestra guidato da Giovanni Toti, ha messo al centro della propria azione politica, individuando e pescando nella cosiddetta ‘società civile’, i nuovi protagonisti di un agire politico più in linea con l’elettorato, e di conseguenza più vicino ai cittadini. Non vogliamo con questo alimentare l’antipolitica, di quelli che dicono, riprendendo una celebre frase di Gino Bartali, “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, ma piuttosto porre delle ‘regole di ingaggio’ chiare e soprattutto trasparenti. Regole che non devono essere il classico specchietto per le allodole, ma che devono diventare il punto di riferimento fondamentale nella scelta della rappresentanza politica all’interno di ciascuna forza politica. È questa- evidenzia – l’unica strada possibile per cercare di ricostruire quel rapporto che cronaca giudiziaria, delusioni amministrative ed, in molti casi, incapacità, hanno deteriorato quel fondamentale rapporto tra la politica ed il cittadino. Nell’ottica, quindi, delle ormai imminenti consultazioni- conclude Anghelone- per il rinnovo del Consiglio regionale, ed alla luce delle tante inchieste giudiziarie che hanno contrassegnato la pur breve ultima legislatura, si impone un cambio di passo, una vera e propria rivoluzione nella scelta dei candidati che dovranno rappresentare le istanze e le necessità dei vari territori”.

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