Mar. Lug 16th, 2024

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,9-15

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Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore !

Il commento al Vangelo a cura di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

La pagina di Vangelo che oggi leggiamo è un Annuncio che può essere meditato per varie ragioni. La prima è che si tratta della pagina conclusiva del Vangelo di Marco. Pensando a questo, quanto risultano cariche di significato le ultime parole: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Nell’invito di Gesù Risorto non è lasciato angolo di realtà o manifestazione di vita che non possano ricevere la Buona Notizia del Vangelo e che dal Vangelo non possano essere illuminate, trasfigurate, rese feconde. Com’è vitale questo annuncio! La seconda ragione è nelle prime parole: «Risorto al mattino». In questo principio è contenuto ogni inizio di vita nuova. Queste semplici parole sono il cippo miliare della Storia, lo spartiacque tra il “prima” dell’attesa e il “dopo” del compimento. Con esse è segnata la grande svolta nello scorrere del tempo degli uomini e delle donne. È nella fede il nuovo inizio della Storia. Com’è luminoso questo annuncio! La terza ragione è il fatto sconcertante del percorso compiuto dagli undici in quei giorni così preziosi, dall’incredulità alla fede. Questa pagina ci dice che la Resurrezione, che è l’incontro con il Cristo Risorto, non è mai stata comoda, un evento magico facile da ricevere passivamente. I discepoli faticano a credere, sembra quasi che si difendano dal Risorto e dalla notizia della Resurrezione. Ma è accaduto solo a loro? In realtà, nella loro incredulità possiamo trovare anche le nostre resistenze e durezze, le distanze e le distrazioni. Al tempo stesso, nella loro fede possiamo però trovare il seme della nostra speranza, l’anticipazione della nostra fiducia e il fondamento della nostra carità. Com’è autentico questo annuncio!

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