Devono rispondere di concorso in peculato aggravato e favoreggiamento personale i dirigenti e funzionari dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà, su richiesta del sostituto procuratore Rapino, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, della Procura della Repubblica di Catanzaro, diretta dal procuratore dott. Nicola Gratteri. Un’ inchiesta che ha portato al sequestrato di beni del valore di 300 mila euro. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito nove misure cautelari – due arresti domiciliari e sette misure interdittive. Nello specifico, ai domiciliari Giuseppe Romano 54 anni e Ieso Rocca 49 anni, entrambi di Catanzaro. Le misure interdittive (sospensione immediata dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno), invece, sono state eseguite per Francesco Francavilla, 60 anni di Soverato; Giuseppe Pugliese, 49 anni di Crotone; Silvia Lanatà, 49 anni, di Borgia; Giuseppe Fazio, 62 anni di Cropani; Dario Marino, 39 anni Maurizio Rocca 59 anni (CZ) ,Francesco Grillone, 58 anni (CZ). Indagati anche Caterina Cosimina Simonetta, 54 anni di Pazzano e Damiano Congiusta, 57 anni di Amaroni (CZ). I dirigenti e funzionari dell’Asp si sarebbero appropriati di 166 mila euro di fondi pubblici europei.
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Manuela Mammone
