Mer. Lug 17th, 2024

I numeri sono numeri. Si possono commentare, analizzare e perfino interpretare, ma non cambiare. La matematica – banalmente, però perentoriamente – non è un’opinione. Mai. Ed ecco allora che i dati del primo turno delle Amministrative vanno messi in rilievo per quanto hanno detto e raccontato. A cominciare dal deludente risultato personale dell’aspirante sindaco Enzo Ciconte, unico fra i quattro in lizza per la prestigiosa carica elettiva a ottenere meno consenso rispetto alle liste a sostegno. E tanto: oltre 6.600 voti. Una vera e propria emorragia. Gli altri, invece, hanno migliorato le performance delle loro “squadre”. Su tutti Nicola Fiorita, che ha letteralmente sfondato quasi doppiando le sue compagini. Il saldo del prof dell’Unical è infatti di 12.195 consensi personali contro i 6.561 delle liste. Un “miracolo” del voto disgiunto, verrebbe da dire. Ma guai a non rimarcare che le 3.442 preferenze conseguite da Cambiavento e le 1.750 di Insieme per Fiorita non erano scontate. Affatto. Meno palese invece il riscontro di Catanzaro 1594, che però ha portato a casa 1.396 voti. Mica pochissimi. Analoga considerazione va fatta su Bianca Laura Granato del Movimento Cinque Stelle che ha registrato 3.161 consensi a fronte dei 1.849 racimolati dall’unica compagine pentastellata in competizione. Buono, ma non straordinario, il rendimento di Sergio Abramo che ha avuto assegnati dai cittadini 20.669 voti contro le 19.864 preferenze andate alla coalizione a supporto. Adesso, però, la sfida è naturalmente tutta incentrata sul ballottaggio in cui si disputeranno la poltrona di sindaco appunto l’uscente Abramo e l’alfiere del centrosinistra allargato Ciconte. Un confronto in cui il primo partirà con una percentuale pari al 39.60% contro un avversario fermo invece al 30.98%. Ma al secondo turno, si sa, le carte si mischiano e circa 9 punti di margine potrebbero non essere un fattore, mutuando un gergo cestistico. Anzi. E poi gli scenari futuri passano per forza da una possibile alleanza con Fiorita, considerato che se il prof decidesse di schierarsi (ipotesi al momento parecchio azzardata)  con il centrosinistra gli darebbe la spinta decisiva per ribaltare la partita. Se così non fosse, tuttavia, sarà bagarre per accaparrarsi ogni singolo consenso. Da una parte e dall’altra. Comunque sia, concludendo la nostra disamina sui dati per una volta scevra da qualsiasi riflessione di natura politica, va detto che la lista con i maggiori voti è stata Forza Italia attestatasi a quota 5.190, seguita però da Fare per Catanzaro.  La squadra guidata dall’ormai ex capogruppo del Misto in Aula Rossa Sergio Costanzo ha riportato un lusinghiero risultato (soprattutto non avendo un partito alle spalle) fatto di 4.848 preferenze. Solo terza, si fa per dire come ovvio, una compagine di solito “campione d’incassi”. Il riferimento è a Catanzaro da Vivere, che si è comunque consolata con 4.663consensi. “Roba forte”, sempre e comunque, e in particolare nelle condizioni in cui è scesa in campo stavolta. Fin qui chi si è piazzato ai posti al sole della speciale classifica dei voti a cui fanno al contrario da contraltare i Pensionati d’Europa con appena 259 preferenze racimolate; SalviAmo Catanzaro con 623 e Primavera a Catanzaro con 900 tonde. E il fatto che siano tutte cicontiane non deve stupire, perché se si schierano ai nastri di partenza ben undici compagini con circa 360 candidati può capitare di non ritrovarsi altrettante “corazzate”.

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