Il 19 settembre a Paludi, in provincia di Cosenza, si è svolto un importante evento culturale di approfondimento sulla storia di Amintore Fanfani. Il convegno ha unito testimonianze, racconti e riflessioni di studiosi e autorità politiche dalla Calabria alla Toscana, con lo scopo di commemorare questo fondamentale personaggio politico del Novecento e di analizzarne la storia e le origini.
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Dopo i saluti introduttivi del Sindaco del Comune di Paludi Stefano Graziano, sono intervenuti Luca Gradi, assessore alla Cultura del Comune di Pieve Santo Stefano e Laura Chieli, consigliera delegata alla cultura della provincia di Arezzo. Molte le relazioni, anche in videoconferenza. Collegato dal Museo del Subbiano Calcio Gianfranco Angiolini, con Paolo Bertini, per raccontare quando Fanfani inaugurò lo stadio comunale nel 1966. Collegato da Roma, l’avvocato Davide Gambetta, docente di legislazione dei beni culturali, con un intervento sul valore delle radici per l’identità del territorio. Ad arricchire l’evento anche numerose testimonianze dirette della vita di Fanfani, tra cui quelle dei nipoti Antonella Tusa di Gregorio e Giuseppe Fanfani, quest’ultimo senatore della Repubblica. Il coordinamento è stato svolto dall’editore Settimio Ferrari.
In occasione del convegno è stata anche inaugurata una sala espositiva nel Centro Culturale Polifunzionale del Comune di Paludi, in cui sono state raccolte testimonianze, immagini, oggetti e memorie dedicate ad Amintore Fanfani.
L’evento ha proposto interessanti riflessioni e memorie su Fanfani, ricostruendo la storia personale e politica di questa importante figura istituzionale dell’Italia repubblicana. I racconti degli intervenuti hanno consentito di ricordarne non soltanto l’inesauribile impegno civico e istituzionale, ma anche la dimensione umana, con la consapevolezza che studiare e comprendere le grandi personalità politiche del passato può essere di fondamentale insegnamento per affrontare il presente e proiettarsi verso il futuro.
