Quarant’anni di attesa e nessun medico a bordo: la madre denuncia i responsabili
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Momenti di panico e paura per Simona Coluccio, madre di una ragazza di Gioiosa Jonica affetta da gravi patologie neurologiche e motorie, che domenica scorsa ha dovuto attendere ben 40 minuti per l’arrivo di un’ambulanza dopo che la figlia è stata colta da una crisi epilettica con perdita di sangue dalla bocca. Ma la vera beffa è arrivata quando l’ambulanza è finalmente giunta a destinazione: a bordo c’era solo un infermiere, senza alcun medico in grado di prestare le prime cure adeguate alla ragazza.
Non potendo nemmeno effettuare un elettrocardiogramma o un auscultazione polmonare per mancanza di personale medico qualificato, la signora Coluccio, ormai esasperata e consapevole della gravità della situazione della figlia, ha deciso di presentare una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Locri.
“È inaccettabile che nel 2024 ci si debba ancora ritrovare ad affrontare situazioni del genere – denuncia Simona Coluccio – Non solo l’ambulanza è arrivata con un ritardo inammissibile, ma era anche priva di un medico a bordo, figura indispensabile per garantire un soccorso tempestivo e adeguato in caso di emergenza. Attendere 40 minuti per ricevere le prime cure in una situazione del genere può mettere a repentaglio la vita di una persona”.
La denuncia della signora Coluccio, assistita dall’avvocato Pino Mammoliti, presidente della sezione locridea dell’associazione “Tribunale per i diritti del malato e del cittadino”, punta a fare luce sulle gravi carenze del sistema di emergenza sanitaria nella Locride, dove la mancanza di medici e ambulanze efficienti è ormai un problema cronico e denunciato a più riprese.
“Purtroppo questa vicenda non rappresenta un caso isolato – dichiara l’avvocato Mammoliti – Sono sempre più frequenti le segnalazioni di ambulanze che arrivano prive di medico a bordo, soprattutto nelle zone rurali e periferiche. È una situazione inaccettabile che mette a rischio la salute e la vita dei cittadini”.
L’atto di denuncia della signora Coluccio apre un nuovo capitolo nella battaglia per il diritto alla salute nella Locride. Si spera che questa vicenda possa finalmente scuotere le coscienze e spingere le autorità competenti ad intervenire per garantire un servizio di emergenza sanitaria adeguato ed efficiente per tutti i cittadini.