Mer. Nov 20th, 2024

Occhiuto, bilancio positivo al 40-50% e nel 2023 lo sarà di più

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“Questo è solo un primo passo, ma il bilancio è positivo almeno al 40-50% e riteniamo che il prossimo anno potrà esserlo ancora di più”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso della conferenza stampa di presentazione, svoltasi a Vibo Valentia a bordo della nave della stazione zoologica “Anton Dohrn” di Amendolara, guidata dal biologo marino Silvio Greco, del report scientifico dei risultati delle attività di monitoraggio e repressione sul sistema depurativo lungo la costa tirrenica calabrese, tra Tortora e Nicotera.


    All’incontro hanno partecipato, insieme allo stesso Greco, i Procuratori della Repubblica di Vibo Valentia e Lamezia Terme, Camillo Falvo e Salvatore Curcio.
    “Il risultato raggiunto – ha aggiunto Occhiuto – è stato possibile grazie al prezioso contributo di Silvio Greco, con cui è stata fatta un’operazione verità sulla qualità del nostro mare. Attenzione, però, a pensare che i problemi li abbia solo il mare della Calabria, perché ci sono situazioni peggiori in altre regioni. Noi abbiamo avuto il merito di fare questo lavoro grazie alle competenze scientifiche della stazione zoologica”.
    Il presidente Occhiuto ha dato anche merito alle Procure di Vibo e Lamezia “di avere fatto anche più di quanto fosse loro richiesto. Il ruolo più importante degli uffici di Procura è stato quello di stimolare gli altri livelli istituzionali a lavorare in maniera sinergica. Mai come oggi i sindaci della Calabria sono stati così attenti ai temi della depurazione”.” Per il governatore, inoltre, “il tema della depurazione non è mai stato così attuale come oggi perché abbiamo cominciato a radicare tale coscienza nella gente, mentre prima questa materia non era mai un valore per chi costruisce civili abitazioni o per chi intraprende attività economiche. Tanti nostri agglomerati urbani, inoltre, non sono collettati e quindi, anche se mettessimo in funzione tutti i depuratori, e siamo impegnati a farlo, avremmo comunque ancora molti scarichi in mare. In ogni caso, non c’è dubbio che il settore della depurazione vada rifondato. Questo perché abbiamo più depuratori rispetto ad altre regioni, ma sono stati costruiti al di fuori di una logica generale di sistema”.

“Abbiamo fatto molto – ha detto ancora Occhiuto – anche sui fiumi grazie a Calabria verde, che ha condotto un’attività importante sulla pulizia degli alvei e non solo”. Il Governatore, nel corso della conferenza stampa, ha fatto riferimento anche alla Sorical. “Vorrei che diventasse – ha detto Occhiuto – soggetto gestore degli impianti e che si potessero velocizzare gli iter per le spese per la depurazione che non sono mai state impiegate. La Regione, da parte sua, si renderà disponibile ad investirne altre, orientandole su questo campo e sull’idrico”. “In Italia – ha affermato Silvio Greco – non è mai stato eseguito uno studio di questo tipo. E questo è merito della Regione, che ha finanziato le spese, e delle Procure di Vibo e Lamezia, che ci hanno dato una mano fondamentale”. Greco ha anche annunciato che la Stazione zoologica avrà una nuova nave e un batiscafo in grado di arrivare a cinquemila metri di profondità. Il piano di campionamento lungo le coste e nell’entroterra per analizzare e identificare le criticità del sistema depurativo, secondo quanto è stato spiegato nel corso della conferenza stampa, ha visto gli esperti lavorare lavorare sull’analisi dell’acqua e dei sedimenti. Questi ultimi, in particolare, è stato detto, rappresentano la vera memoria storica del mare, con tracce rinvenibili anche a 600 anni di distanza. “Le indagini – ha detto ancora Silvio Greco – hanno portato al ritrovamento di marcate tracce di insetticida prodotto da un’agricoltura di tipo industriale. Un insetticida che provoca ingenti danni agli ecosistemi in quanto la monocoltura impoverisce i terreni”. A supporto dei controlli della Stazione zoologica ha lavorato la Guardia di finanza, che ha messo a disposizione un termoscanner in grado di individuare una serie di situazioni che non si sarebbero mai rinvenute con le tecniche tradizionali. I carabinieri forestali, da parte loro, hanno effettuato i campionamenti a terra e la Guardia di finanza ha svolto lo stesso lavoro in mare. In tutto hanno operato 25 tra tecnici e ricercatori della Stazione zoologica, in collaborazione con la sede territoriale di Messina e col supporto di “Ambiente Lab”. Per i rilevi è stata utilizzata l’imbarcazione scientifica della Stazione. “Sono state campionate – ha proseguito Greco – ben 643 aree, il 26% delle quali ha rivelato una contaminazione chimica, ma non in percentuale elevata. Quelle per le quali è risultata una contaminazione microbiologica sono invece il 47%, un dato che è preoccupante. In dieci dei 17 siti campionati abbiamo trovato sostanze 10 volte superiore al limite consentito”. Una situazione che, secondo il biologo marino, “potrebbe essere determinata da un fattore non calabrese perché potrebbe essere dovuta al traffico illecito di rifiuti industriali come il manganese. Allo stesso tempo – ha aggiunto Greco – abbiamo rinvenuto molte condotte che scaricano nei pressi dei Siti di interesse comunitario, col rischio di una loro contaminazione”. Greco, infine, ha chiesto a tutti i soggetti e le istituzioni coinvolti nella materia, “ognuno per il proprio ruolo”, di “non sottovalutare l’aumento dei costi dell’energia elettrica in quanto qualcuno potrebbe essere indotto ad accentuare l’abitudine malsana di non far passare i liquami per i depuratori di farli scaricare direttamente in mare”.