La discussione sull’Alta Velocità in Calabria continua a sollevare domande, alimentando preoccupazioni su costi crescenti e tempistiche incerte. Il recente via libera della Commissione Via (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente al primo lotto del raddoppio della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, che va da Battipaglia a Romagnano, ha messo in evidenza un significativo aumento dei costi. Questo primo tratto di 35 km ha già visto un aumento del budget da 7 a 9 miliardi di euro, prima ancora che i lavori siano realmente iniziati. E questo è solo l’inizio, dato che i due lotti successivi, 1b e 1c, copriranno la tratta da Romagnano a Praia a Mare, con ulteriori costi da determinare.
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La questione dei costi dell’intera opera rimane al centro del dibattito. Secondo le stime attuali, l’intero progetto di Alta Velocità potrebbe variare tra i 22,5 e i 29 miliardi di euro, una somma che supera di gran lunga il costo stimato del Ponte sullo Stretto di Messina. Tuttavia, il risparmio di tempo previsto per i viaggi tra Roma e Reggio Calabria si ridurrebbe di soli 30 minuti, sollevando dubbi sull’effettiva necessità di un’opera così costosa per il Meridione.
Un altro punto critico riguarda la mancanza di un’analisi costi-benefici (Acb), prevista per legge, ma mai realizzata per l’intero progetto. Questo vuoto lascia molte incognite sul futuro del tracciato, specialmente per quanto riguarda il secondo lotto, che dovrebbe collegare Cosenza e Catanzaro. Circa un anno fa, un sottosegretario del Ministero dei Trasporti ha comunicato che questo collegamento non era fattibile a causa di insormontabili problemi geologici e idrici lungo il tracciato. La scelta è quindi ricaduta su un percorso alternativo lungo la dorsale tirrenica, escludendo completamente l’area jonica della Calabria.
In questo contesto, il Partito Democratico ha iniziato a sollevare domande pubbliche, chiedendo chiarezza sulle decisioni relative ai finanziamenti. L’ex deputata Enza Bruno Bossio ha ricordato che durante il governo Draghi erano stati stanziati dieci miliardi di euro per l’Alta Velocità in Calabria, fondi poi cancellati dall’attuale governo Meloni sotto la guida del Ministro Matteo Salvini. Anche Franca Sposato, responsabile infrastrutture del Pd, ha chiesto al presidente della regione, Roberto Occhiuto, di intervenire per ottenere spiegazioni.
La Calabria aspetta con ansia risposte concrete, ma resta da vedere se i treni dell’Alta Velocità arriveranno mai a percorrere queste terre, o se le promesse rimarranno disattese. Nel frattempo, i cittadini guardano con scetticismo a un’opera definita “regina” del PNRR, ma che continua a sollevare più domande che certezze.