Ven. Nov 22nd, 2024

La Regione rischia di restare isolata mentre i fondi vengono destinati altrove

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L’alta velocità ferroviaria in Calabria, un’opera di importanza strategica per il rilancio economico e infrastrutturale del Sud, rischia di rimanere un’illusione. Nonostante gli annunci del governo nazionale e del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, i lavori per la Calabria non inizieranno prima del 2030. La priorità sembra essere stata data all’integrazione ferroviaria tra Campania, Basilicata e Puglia, con un focus sul quadrilatero Napoli-Battipaglia-Taranto-Bari, lasciando la Calabria marginalmente coinvolta solo fino a Praia.

Il costo stimato dell’intera opera si aggira intorno ai 30 miliardi di euro, ma le risorse destinate al territorio calabrese restano limitate e incerte. Questo scenario rischia di condannare la Calabria a rimanere indietro, mentre i fondi del PNRR che avrebbero dovuto supportare lo sviluppo della regione sembrano essere dirottati verso altre aree.

La situazione solleva interrogativi sul futuro dell’alta velocità oltre Praia e se il progetto verrà effettivamente portato avanti lungo tutto il territorio calabrese. Con la realizzazione della rete ad alta velocità che si allontana nel tempo, la Calabria continua a soffrire di un deficit infrastrutturale che la isola dai principali corridoi di mobilità.

È ora necessario un intervento deciso. Il Presidente Occhiuto deve tutelare la regione, chiedendo chiarezza e garanzie concrete. Serve un tavolo tecnico con Ferrovie dello Stato e Trenitalia per discutere del futuro dell’alta velocità in Calabria e per difendere un progetto essenziale per ridare dignità e prospettive alla regione.

Franca Sposato, delegata alle Infrastrutture per la segreteria regionale del Partito Democratico della Calabria, sottolinea la necessità di azioni concrete per evitare che la Calabria rimanga esclusa dallo sviluppo infrastrutturale nazionale.