Mar. Lug 16th, 2024

Una comunicazione della Centrale multirischi segnala lo stop dei dati della rete meteorologica regionale. Tansi: «Problema risolto intorno alle 14, funziona tutto». Guccione: «Qualcosa nel sistema non va»

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 Le procedure del sistema di allerta meteo in Calabria sono entrate nel dibattito politico (e nella cronaca) dopo la strage del Raganello. C’è chi, come i sindaci, si lamenta per la difficoltà di gestire un’emergenza che è quasi quotidiana (scatta già con l’allerta gialla, molto frequente) e chi, è il caso di Carlo Guccione, ha denunciato una presunta scarsa funzionalità del meccanismo e della rete pluviometrica regionale, passaggio fondamentale nel percorso verso la sicurezza del territorio. Una comunicazione emanata domenica dall’Arpacal ripropone la questione. Dal Centro funzionale multirischi arriva un campanello d’allarme, girato alla Protezione civile regionale e nazionale e alle Prefetture.
Il problema riguarda proprio il sistema di allertamento per il rischio idrogeologico e idraulico. «A partire dalle prime ore di oggi – scrive il funzionario di turno – il Centro elaborazione dati e, di conseguenza, la Sala operativa di questo Centro non riescono a ricevere i dati relativi all’intera rete meteorologica regionale». Il motivo? «Da una sommaria analisi condotta il problema pare riguardare il sistema di ricezione via radio dei dati dalla rete o la loro immediata post-elaborazione». Il fatto è che il guasto non potrà essere riparato rapidamente: «Non essendo in essere alcun contratto di manutenzione in tempo reale – continua la comunicazione –, si attende la giornata lavorativa di domani, 17 settembre 2018, per richiedere le opportune operazioni di manutenzione ed, eventualmente, riparazione, nell’ambito degli accordi vigenti tra la Regione Calabria e la ditta incaricata della manutenzione».
La conseguenza è che «per la giornata odierna (…) non sarà possibile effettuare le consuete attività di monitoraggio della situazione pluvio-meteorologica in tempo reale, così come non sarà possibile valutare eventuali superamenti di soglia e redigere la conseguente Comunicazione superamento soglie prevista dalla vigente direttiva per il Sistema di Allertamento regionale».

 

TANSI: «PROBLEMA RISOLTO» Una previsione, quella del funzionario che ha lanciato l’allarme, che il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi ridimensiona con una nota trasmessa nel pomeriggio. «In merito alle notizie riguardanti il mancato funzionamento del sistema di monitoraggio pluviometrico regionale – scrive Tansi – si precisa che le criticità riguardanti la ricezione dei dati provenienti dalle stazioni pluviometriche comunicata in mattinata dal Centro Funzionale Multirischi alla Sala Operativa Unica Regionale della Protezione Civile è stata prontamente risolta come comunicato dallo stesso Cfm intorno alle ore 14. Si sottolinea, pertanto, che il sistema di monitoraggio degli eventi pluviometrici, e, nel suo complesso, il Sistema di Allertamento meteo idrogeologico ed idraulico regionale funziona correttamente». Il black out segnalato dall’Arpacal si è dunque, secondo la Protezione civile, concluso.

GUCCIONE: «QUALCOSA NEL SISTEMA NON VA» Il “buio” informativo registrato domenica fa tornare d’attualità i dubbi del consigliere dem Guccione, che ha presentato – nelle scorse settimane – un’interrogazione al presidente della Regione Mario Oliverio per chiedere «una verifica amministrativa interna sul funzionamento del sistema di Allerta meteo della Protezione civile calabrese». Il consigliere, nell’atto, sottolinea che la «Regione ha il dovere di capire se i protocolli operativi e la governance previsti dalle procedure della Protezione Civile Regionale, delle Prefetture, dei Comuni e di tutti gli Enti interessati siano stati rispettati. E bisogna inoltre comprendere se il nuovo Sistema di Allertamento meteo-idrogeologico e idraulico funzionasse realmente» nel giorno della tragedia di Civita. Proprio Guccione è intervenuto per rilevare il black out. «Già nel corso dell’ultimo consiglio regionale, dove si è discusso di emergenze ambientali, sicurezza territoriale e infrastrutture, avevo messo in evidenza il grave problema di funzionalità della Protezione civile, al quale il governo regionale deve dare una risposta – ha detto –. Quanto accaduto quel maledetto 20 agosto poteva essere evitato? Con l’ausilio di strumenti funzionanti ed efficienti l’evento si sarebbe potuto prevedere in tempo? Interrogativi che ho posto nel corso del Consiglio. Addirittura pare che il giorno della tragedia del Raganello il sistema di trasmissione dei dati gestito da Fastweb non funzionasse bene, per cui si sarebbero registrati ritardi di trasmissione dati ai Comuni. Oggi, a distanza di quasi un mese dal terribile evento, arriva la nota dell’Arpacal a conferma che qualcosa all’interno del sistema di controllo non va». «Le autorità competenti – continua Guccione – vadano fino in fondo a questa storia, visto che il presidente Oliverio pare essere impegnato in altre faccende. Uno dei sistemi più importanti, quello delle emergenze per definizione, non può andare in tilt. Davanti a un evento eccezionale, che mai ci auguriamo si verifichi, questo significherebbe che tutta la Calabria avrebbe dei seri problemi a gestire la situazione. Altro che prevenzione». 

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