Sab. Ago 10th, 2024

Un affare da 35000 euro finito male, con zucchero spacciato per cocaina, e l’esecuzione di colui che è ritenuto il responsabile della truffa: Giuseppe Raucci, 48 anni pratese, residente a Camaiore con interessi su Livorno, il cui corpo è stato ritrovato a Ginestra Fiorentina lo scorso dicembre. C’è un omicidio alla base della vasta indagine che ha portato a 20 ordinanze di misura cautelare di cui 6 in carcere e 14 ai domiciliari, e alla scoperta di un grosso giro di droga gestito da due gruppi criminali, uno calabrese e l’altro livornese.
In tutto sono stati sequestrati 65 kg di droga. Nove delle venti misure sono state seguite a Livorno e tra gli arrestati c’è anche un dominicano che ha svolto un ruolo chiave nella vicenda. Una grossa indagine, che ha preso il via a novembre, e che è stata svolta dai carabinieri del comando provinciale di Livorno e dalla Guardia di Finanza di Pisa.
Tutto comincia il 25 novembre quando Raucci e il domenicano si recano su commissione a Roma per acquistare 3 kg di cocaina. I due, broker della droga secondo i carabinieri, sono stati ingaggiati dal gruppo calabro-livornese per acquistare la droga da alcuni colombiani stanziali a Roma: un carico da 35.000 euro che poi doveva essere distribuito in Toscana. I due si recano a Roma, prendono la droga e consegnano i soldi, ma quando tornano in Toscana si scopre che in realtà i 3 chili di cocaina sono di zucchero pressato. I mandanti calabresi e livornesi vanno su tutte le furie e cominciano a mettere sotto pressione i due, ma iniziano anche a sospettare che siano coinvolti nella truffa.
I due broker intanto cercano di darsi da fare in tutti i modi per recuperare i soldi ma non ce la fanno: 35mila euro di droga sono tanti. È il 9 dicembre quando i due vengono convocati a Tirrenia in un residence dai calabresi e dai livornesi: il domenicano viene mandato via, Raucci invece viene prima pestato e poi ucciso, quindi messi nella sua stessa auto, poi abbandonata a Ginestra Fiorentina . Questa è la vicenda che dà il via a una serie di indagini che si allargano sempre di più a macchia d’olio e che portano a scoprire,
e quindi sgominare, la capillare rete di spaccio che coinvolge anche le province di Prato, Firenze, Lucca, Pisa, Massa e Pistoia, oltre a Livorno.

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