Mar. Lug 16th, 2024

Gli investigatori sono tornati sul luogo dove Giuseppe Fabio Gioffrè è stato assassinato a colpi di lupara. Si scava nel passato dell’uomo ritenuto esponente di spicco dell’omonima cosca locale

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Nuovo sopralluogo oggi degli investigatori nel terreno in località “Venere” di Seminara dove ieri è stato assassinato in un agguato a colpi di fucile caricato a pallettoni Giuseppe Fabio Gioffrè, di 39 anni, presunto esponente dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, ed un bambino di 10 anni figlio di due immigrati bulgari è rimasto gravemente ferito.
I carabinieri della compagnia di Palmi, coordinati dalla Dda di Reggio Calabria, stanno cercando di venire a capo della vicenda e per questo avrebbero anche sentito i familiari della vittima per sapere se negli ultimi tempi fosse preoccupato o fosse entrato in contrasto con qualcuno. Gioffrè apparteneva ad una famiglia coinvolta in una delle faide più sanguinose della storia della ‘ndrangheta, ma lo scontro risale agli anni ’90. Troppo tempo è passato – è il pensiero degli investigatori – perché il delitto possa essere ricondotto alla faida. Ed è quindi alla ricerca di fatti recenti che possano essere all’origine dell’agguato che si stanno muovendo i carabinieri. Un lavoro appena iniziato e che, allo stato, non avrebbe ancora consentito di individuare elementi certi sulla matrice.

Sono stabili le condizioni di Nicolay, il bambino di 10 anni figlio di immigrati bulgari rimasto ferito ieri nell’agguato costato la vita a Giuseppe Fabio Gioffrè, 39 anni, ucciso a colpi di fucile caricato a pallettoni mentre era in auto con il piccolo in località Santa Venere di Seminara. Il bambino, raggiunto al fianco e all’addome, ha trascorso una notte tranquilla dopo l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto nella serata di ieri nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Le sue condizioni permangono gravi, ma non è considerato in pericolo di vita e col passare delle ore il suo stato sembra destinato a migliorare. Il questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi, intanto, ha disposto misure di vigilanza nei confronti del piccolo e dei suoi familiari, dal momento che il bambino potrebbe essere un potenziale testimone, ammesso che abbia visto qualcosa. Il questore, sentito il prefetto, ha anche disposto l’intensificazione dei servizi di controllo a Seminara.

(fonte corriere della calabria)

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