Un’aggressione vergognosa si è verificata, ieri, a Napoli, ai danni di un maresciallo dei Carabinieri, che è stato ricoverato nell’ospedale Cardarelli di Napoli, in attesa di essere sottoposto a un intervento chirurgico. Il maresciallo dei carabinieri è stato aggredito da un 21enne, su un treno della Cumana, solo per avergli chiesto di indossare la mascherina. Oltre alla rottura del setto nasale, il carabiniere, ha anche riportato la scheggiatura di un incisivo, una contusione alla spalla e al braccio destro e una lesione all’indice della mano destra frutto di un morso. Il militare, insieme ad altri passeggeri, aveva più volte chiesto al ragazzo di indossare la mascherina, così come previsto sui mezzi pubblici (e anche all’aperto) dalle norme anti Covid, e dopo i ripetuti inviti si è anche qualificato come appartenente all’Arma. Il giovane si è rifiutato e in tutta risposta ha sferrato un pugno al volto al carabiniere, che ugualmente è riuscito a bloccarlo dopo una colluttazione.
Il giovane delinquente incensurato, sottoposto a processo, ha ricevuto una condanna a 8 mesi con pena sospesa. Nonostante la vile aggressione, il ventunenne è quindi libero di aggredire qualche altra persona. In una Nazione Civile sarebbe stato condannato a pene più severe. Ovviamente essendo le norme più severe poiché i magistrati possono applicare ciò che prevede la legge. La politica continua a “latitare”.
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