Alla ‘Dulbecco’ angioplastica entro 90′, bene ospedale Paola
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La cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro si conferma tra le 35 strutture ospedaliere alto volume che, nel proprio settore, hanno raggiunto valori uguali o superiori al 60% previsto dal Dm 70/2015 nel 2023 e nei 3 anni precedenti.
E’ quanto rileva il Piano nazionale esiti (Pne) redatto dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali da cui viene fuori che la Calabria ha nettamente migliorato il livello delle cure.
Dai risultati del monitoraggio, presentati oggi a Roma nella sede del Cnel, infatti, è emerso che, complessivamente, nel 2023, il sistema ospedaliero italiano ha fatto registrare un ulteriore aumento delle ospedalizzazioni, che tornano a essere quasi 8 milioni (312mila in più rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend prepandemico, sia per i ricoveri urgenti sia per quelli programmati e diurni.
Aumenta la tempestività di accesso all’angioplastica coronarica nei pazienti con infarto (Stemi). La proporzione di angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca) effettuate entro 90′ ha superato nel 2023 la soglia del 60% passando da un valore mediano del 57% nel 2022 al 63% nel 2023.
La Cardiochirurgia della Dulbecco, azienda nata dalla fusione della azienda universitaria Mater Domini e dell’azienda Pugliese Ciaccio – è segnalata tra le prime 18 del centrosud. In relazione al numero di ricoveri per bypass aorto-coronarico, sempre per l’azienda catanzarese si segnala un recupero dei ricoveri con miglioramento della concentrazione della casistica.
La Dulbecco, infatti, si posiziona tra le 18 strutture, erano nel 2022, in cui è aumentato il numero di ricoveri per bypass aorto-coronarico isolato, non associato ad altri interventi cardiochirurgici.
Per quanto concerne gli interventi nell’area muscolo-scheletrica il report evidenzia che la Calabria, assieme a Liguria, Basilicata, Umbria. Molise e Sardegna, si colloca al di sotto della soglia del 60%. Sono 10, documenta il monitoraggio, le strutture ad alto volume che, nel triennio precedente, non avevano raggiunto la soglia stabilita dalla normativa e che, nel 2023, hanno migliorato il loro risultato raggiungendo o superando il 75%. Tra questi, però, c’è l’ospedale Paola.