Mar. Lug 16th, 2024

Così scrive il Ministro dell’interno Luciana Lamorgese nella relazione inviata al Presidente della Repubblica « il quadro delle infiltrazioni emerse è quello di reiterate e gravi anomalie e la radicata presenza di potenti ‘ndrine »

«Il Comune di Africo, i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 13 novembre 2016, presenta forme d’ingerenza della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione nonché il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica». È quanto scrive il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nella relazione inviata al Presidente della Repubblica con la quale ha ritenuto ricorressero le condizioni per l’adozione del provvedimento di scioglimento del Consiglio Comunale di Africo, deciso dal Consiglio dei Ministri il 3 dicembre 2019, con la nomina di una terna commissariale.

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Il ministro Lamorgese nell’esporre al Capo dello Stato i presupposti che hanno portato alla richiesta di scioglimento del comune reggino, richiama gli esiti del monitoraggio svolto dalla commissione prefettizia inviata nel gennaio 2019, quindi il contenuto della relazione del Prefetto di Reggio Calabria del 2 settembre scorso «che costituisce – si legge – parte integrante della presente proposta, in cui si dà atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti (…) con la criminalità organizzata e su forme di condizionamento (…), riscontrando, pertanto, i presupposti per l’adozione della misura di rigore di cui al richiamato art. 143».

Sul territorio di Africo, comune già sciolto nel 2014 e con un’amministrazione eletta nel 2016, è stata accertata la radicata presenza di potenti ‘ndrine le cui dinamiche interne ed associative sono state disvelate da recenti attività investigative ed in particolare, dalle operazioni “Mandamento Ionico” e “Banco Nuovo”. In tale contesto sono “stigmatizzate” le relazioni di parentela e affinità sia di alcuni consiglieri sia di alcuni dipendenti comunali, nonché il fatto che tra i sottoscrittori delle liste elettorali presentate alle consultazioni elettorali «alcuni sono ritenuti intranei o comunque contigui ad ambienti malavitosi».

«Con riferimento all’attività posta in essere dalla compagine di governo e dall’apparato burocratico dell’ente – si legge – sono emerse reiterate, gravi anomalie ed illegittimità in particolare nel settore degli affidamenti di lavori, servizi e forniture notoriamente esposto agli interessi delle associazioni di tipo mafioso». Ancora oltre si punta il dito sul settore delle concessioni di immobili: «Gli accertamenti esperiti dalla commissione di indagine hanno posto in rilievo un quadro allarmante di grave disordine amministrativo e di reiterata inerzia da parte dell’ente». Anche con riferimento alle concessioni di «fida-pascolo» sono state riscontrate: «gravi omissioni». Altra vicenda sintomatica della «permeabilità dell’ente a pregiudizievoli condizionamenti esterni» è quella relativa ad un impianto sportivo comunale, «la cui gestione è stata affidata, a luglio 2017, a un’associazione all’epoca priva della capacità di negoziare con la pubblica amministrazione in quanto sprovvista di codice fiscale, dalla stessa ottenuto soltanto nel successivo mese di dicembre».

Infine: «Criticità sono emerse nell’amministrazione di immobili confiscati alla criminalità organizzata ed assegnati per finalità sociali al patrimonio indisponibile dell’ente, che risultano sostanzialmente inutilizzati benché l’amministrazione comunale si fosse impegnata ad adibirli a verde pubblico per attività ludiche e sportive non agonistiche».

Comune “sciolto”lo scorso 3 dicembre

Il Consiglio comunale di Africo è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri il 3 dicembre 2019, dopo 3 anni dalle elezioni amministrativa del 13 novembre 20166. In quella tornata fu eletto sindaco Francesco Bruzzaniti, alla guida di una lista civica. Africo era stata sciolta per infiltrazioni mafiose nel 2014, e in precedenza la scure dello scioglimento dell’amministrazione si era già abbattuta altre volte .

Nella relazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese risaltano «forme di condizionamento» degli amministratori locali, «gravi omissioni» nella gestione pubblica, e «beni confiscati sostanzialmente inutilizzati».

Ad oggi la gestione amministrativa è affidata, per 18 mesi, alla triade commissariale composta da Ester Libertini, viceprefetto, Luigi Guerrieri, viceprefetto aggiunto, e Carla Fragomeni, funzionario economico-finanziario.

Di recente il massmediologo Klaus Davi si è proposto come candidato a sindaco di Africo.

fonte ROCCO MUSCARI – Gazzetta del Sud

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