Nel 2017, Klaus Davi ha affisso manifesti provocatori a Buccinasco, raffigurando il boss mafioso Rocco Papalia in abiti femminili come denuncia simbolica contro la criminalità. Il Comune ha multato Davi per affissioni abusive, scatenando una controversia legale. Davi ha risposto con frasi considerate diffamatorie, portando a una querela da parte dell’amministrazione comunale e a una successiva condanna per diffamazione. La Corte di Cassazione ha recentemente confermato la condanna, con il sindaco Pruiti che sottolinea l’importanza della legalità e invita Davi a collaborare per promuovere valori positivi.
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Dopo un iter giudiziario, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del massmediologo, confermando la condanna per diffamazione e ordinando il pagamento delle spese processuali a favore del Comune di Buccinasco. Il sindaco Pruiti sottolinea che questa decisione certifica che insultare e diffamare un’amministrazione è un reato, e ribadisce l’impegno del Comune nella lotta contro le mafie. Klaus Davi dovrà ora pagare un importo di 22.000 euro.