Mer. Lug 17th, 2024

Gli aeroporti, – spiegano i promotori – come le stazioni dei treni, sono spesso “non-luoghi”, dove lo spaesamento individuale è accentuato

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Durante una conferenza stampa verranno illustrati i risultati dell’appello, le azioni promosse e quelle future per alimentare una discussione il più possibile unitaria per raggiungere lo scopo. L’appello (allegato) è stato pubblicato dai principali giornali e siti calabresi nonché da siti nazionali, raccogliendo l’adesione di firme di celebri scrittori, prestigiosi intellettuali, esponenti della politica, cittadini amanti di Alvaro e della Calabria. “I luoghi esprimono simboli e quindi significati, identità e storie. Gli aeroporti, – spiegano i promotori – come le stazioni dei treni, sono spesso “non-luoghi”, dove lo spaesamento individuale è accentuato. In assenza di riferimenti storico-sociali-culturali definiti, identificati, riconosciuti e riconoscibili, la a-spazialità accentua processi di depauperamento civico e sociale”. L’àtopon, un luogo di ciò che è senza luogo, diventi toponimo di una comunità spaesata, ma che cerca riferimenti collettivi. Non si tratta di mera metonimia, di maquillage, di marketing dei luoghi. Viceversa, l’intento è proprio sottrarre al vuoto dei codici, delle etichette campaniliste o delle sigle fantasiose, quanto dovrebbe richiamare immediatamente, ossia senza intermediazioni e subito, il senso di appartenenza e la comune identità. Da rivendicare con orgoglio, senza chauvinismo, tanto più essa sia capace di “viaggiare nello spazio e nel tempo”.

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