L’assessore regionale al sistema della logistica Francesco Russo informa che nella prossima settimana, al Ministero delle infrastrutture, riprende il confronto con Alitalia. L’incontro – informa l’ufficio stampa della Giunta – segue quello svolto nelle settimane passate anche con la partecipazione di Enac ed Enav.
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“Il confronto precedente, particolarmente duro per la gravità delle decisioni assunte da Alitalia, ha realizzato – dichiara l’assessore Russo – un primo ed importante risultato con la decisione della riapertura parziale dei voli e di avvio di un tavolo tecnico per affrontare le tematiche complessive dell’Aeroporto dello Stretto. Ora si tratta di programmare il recupero di ulteriori voli in funzione di una continuità di esercizio e di un rilancio del ruolo dello scalo reggino e di tutto il sistema aeroportuale calabrese. Il risultato raggiunto, infatti, deve essere considerato un positivo punto di partenza che ci consente di perseguire meglio il tema della difesa dello scalo e del suo rilancio. Al confronto con Alitalia – prosegue Russo – la Giunta regionale si è presentata con proposte concrete che, di fatto, hanno indotto la compagnia – grazie anche al ruolo importante svolto dal Ministro Graziano Delrio e dal Prefetto Michele Di Bari – a recedere da una decisione già presa con lo smobilizzo degli aeromobili dallo scalo reggino. E’ stata efficace la sinergia istituzionale con il sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Le proposte finalizzate a garanzia della continuità dei voli da e per l’aeroporto dello Stretto e le risorse regionali messe in campo sono state: un investimento di € 11.852.000 per la realizzazione, nel rispetto delle normative italiane ed europee, di una manifestazione di interesse rivolta a compagnie interessate all’apertura di nuove rotte o incremento di quelle esistenti; l’attivazione di campagne di co-marketing con i vettori che operano negli aeroporti calabresi; la disponibilità ad affrontare con il MIT e la Città metropolitana, il tema della continuità territoriale facendoci carico di una quota parte d’investimento per integrare le esistenti risorse nazionali; il riavvio dell’iter per il pagamento, previa verifica della documentazione contabile, del credito vantato da Alitalia in virtù del contratto sottoscritto in data 11 agosto 2014; la disponibilità a farsi carico, d’intesa con le attività in corso di Enav, degli interventi per l’introduzione delle tecnologie satellitari nel sistema di sicurezza aeroportuale. È utile riaffermare, anche a chiarezza degli scetticismi e delle false informazioni che hanno accompagnato il confronto, che la UE ha dato il via libera all’attività di incentivazione di nuove rotte in Calabria e che abbiamo dovuto fare ricorso al senso di responsabilità istituzionale per impegnarci a riavviare il pagamento di un debito assunto e realizzato dalla precedente amministrazione regionale. L’azione della Giunta regionale – rimarca l’assessore – è stata coerente con una impostazione programmatica che trova la sua fonte nel Piano regionale dei trasporti, valutato positivamente dalla Commissione UE nel marzo 2017. Uno degli obiettivi principali del PRT è la realizzazione di un’elevata accessibilità, attiva e passiva del territorio, vincendo gli svantaggi connessi alla posizione geografica rispetto all’Italia, all’Europa ed allo stato attuali delle reti dei trasporti. In questo contesto, un ruolo decisivo è attribuito al sistema aeroportuale calabrese. La Calabria è dotata di 3 aeroporti civili aperti al traffico commerciale nazionale e internazionale (aeroporto di Lamezia Terme, aeroporto di Reggio Calabria e aeroporto di Crotone) che si differenziano tra loro per classe di appartenenza, caratteristiche strutturali e servizi offerti.
Il Prt individua – specifica l’esponente della Giunta – come infrastrutture invarianti quelle previste dal Piano nazionale aeroporti (Pna), adottato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Rispetto a tale piano, l’aeroporto di Lamezia Terme rientra tra gli 11 aeroporti nazionali strategici, mentre gli altri 2 aeroporti calabresi (Reggio Calabria e Crotone) appartengono ai 26 aeroporti di interesse nazionale. Il Prt riconosce inoltre l’insostituibilità del trasporto aereo, nel breve periodo, per assicurare i collegamenti veloci dalla Calabria con il Nord del Paese, ed in generale con le aree del Paese per le quali il trasporto ferroviario non può garantire livelli di servizio accettabili.
Una specifica attenzione è stata rivolta all’identificazione delle opere necessarie a scala tattica per ottimizzare gli hub passeggeri di Reggio Calabria e Crotone (Nodi nazionali piano nazionale aeroporti), con le integrazioni di tutte le modalità tramite: opere infrastrutturali, attivazioni di servizi specifici integrati per l’integrazione del macronodo, attivazione di servizi coordinati per l’accessibilità inter-regionale da/per il macronodo.
In merito ai sistemi di gestione – aggiunge ancora Russo – la concessione unica del sistema a Sacal potrà essere una grande opportunità per il coordinamento e la specializzazione degli scali regionali mediante servizi condivisi, in relazione alle diverse componenti della domanda. Il rilancio del trasporto aereo deve avvenire in sinergia con tutti gli altri Enti coinvolti. Accanto alle iniziative in atto per l’Aeroporto dello Stretto anche per l’aeroporto di Crotone occorre mantenere alta l’attenzione e la vigilanza per un’urgente ripresa di attività. Le risorse regionali impegnate possono spingere Ryanair ad una ripresa dei voli. E tuttavia se è indispensabile richiamare le responsabilità del passato onde evitare che gli autori del portato odierno si ergano a critici, è opportuno che oggi si sviluppi ancora di più un’azione unitaria ed una sinergia istituzionale per consolidare il processo di difesa dell’Aeroporto dello Stretto, per la riapertura di quello di Crotone e di rilancio di tutto il sistema aeroportuale regionale. Non sfugge infatti che la Calabria, che sta attraversando un momento di grande attenzione degli osservatori e degli operatori turistici internazionali, ha bisogno di un sistema di accessibilità dall’esterno che si fondi, in primo luogo, sulle rotte aeree. È indispensabile infine ricordare come l’origine della crisi sia nelle gestioni passate e negli errori commessi nella programmazione dello sviluppo dell’aeroporto dello Stretto. Gli investimenti in opere strutturali programmati sono stati circa 16 milioni di euro; di questi solo circa 350.000 euro sono stati utilizzati con l’ultimazione dei lavori. In qualche caso i finanziamenti regionali sono stati impiegati per l’ordinaria amministrazione e la Giunta regionale ne ha dovuto chiedere la restituzione con l’insinuazione al passivo della fallita società. Un ulteriore finanziamento di circa 4,5 milioni di euro relativi alla security aeroportuale è a disposizione di Enac.
La gestione di Sogas trae responsabilità anche in coloro che non hanno favorito la redazione di un efficace piano di risanamento e sviluppo industriale ripetutamente chiesto dalla Giunta regionale.
Gli oneri finanziari sopportati sono stati enormi anche risanando perdite di esercizio che, in qualche caso, risalivano ai bilanci del 2010 fino all’investimento di oltre 900 mila euro a gennaio 2017 per garantire la continuità dei servizi aeroportuali. La stessa Alitalia che, nello scalo reggino ha assunto nel tempo oltre 40 unità, non può pensare di scaricare sull’autonomie locali tutte le problematiche sui costi di gestione. Un analogo processo ha portato al fallimento della Sagas, la società di gestione dell’aeroporto di Crotone.