Ven. Ago 9th, 2024

Un 11enne che vive in provincia di Treviso sarebbe stato bullizzato da tre compagni di scuola fra i 12 e i 14 anni. Il ragazzo sarebbe stato vittima di continue angherie per mesi: dagli insulti ai pestaggi e ai soprusi (con l’immancabile cellulare in mano per registrare le bravate), sino al suggerimento del terzetto all’adolescente di togliersi la vita. Violenze consumate nelle aule ma anche sullo scuolabus. Per questo, alla fine, il ragazzino ha confidato ai genitori che per lui “sarebbe stato meglio morire che andare a scuola”. La famiglia ha presentato denuncia contro i tre adolescenti per atti di bullismo e istigazione al suicidio e ha ritirato il figlio. La vicenda avrebbe avuto origine un anno fa. L’ultimo episodio del terzetto, secondo quanto raccontato dal ragazzino ai genitori, sarebbe stato l’invito a gettarsi nelle acque del fiume Piave. “Era da tempo che mio figlio si era distaccato da queste amicizie – dichiara il padre dell’11enne -. Aveva visto che i compagni si lasciavano andare spesso a comportamenti che riteneva sbagliati, come ad esempio suonare i campanelli e poi fuggire. Non era una compagnia adatta”. Ma i bulli avrebbero fatto scattare la ritorsione, compresi gli insulti per essere il figlio di una coppia di cui uno dei due è immigrato.

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La mamma, esasperata, ha ritirato il figlio da scuola. Ora la famiglia punta il dito sulla dirigenza scolastica, il cui comportamento viene ritenuto deludente nei confronti dei colpevoli. “Ai miei tempi avrebbero convocato i ragazzi (che frequentano la seconda e la terza media nello stesso istituto della vittima) e gli avrebbero parlato, anzi gli avrebbero fatto una vera e propria ramanzina con i genitori presenti. E invece – accusa l’uomo – tutto quello che ci hanno saputo dire è il percorso che intendono seguire. Una strada che ritengo impregnata di burocrazia”. Nessuna possibilità neppure di rientrare in aula per continuare a seguire le lezioni, proteggendo l’undicenne. “Ci è stato risposto – spiega il genitore – che non era possibile dato che non avrebbero potuto garantire la presenza di una persona a presidio della sua incolumità”.

Andria, minacciano e picchiano 13enne, due minori denunciati

Ad Andria, invece, due minorenni di 15 e 14 anni sono stati denunciati con le accuse di tentata rapina aggravata in concorso e lesioni aggravate. Anche in questo caso si tratterebbe di episodi di sopraffazione che si sono verificati nella stessa città ai danni di un 13enne, colpito da uno schiaffo in volto e da alcune spinte, dimesso poi dall’ospedale con sette giorni di prognosi. In questo caso sarebbe stato il rifiuto a consegnare 2 euro a un distributore automatico di cibo a scatenare la rabbia contro il ragazzo, che ha tentato inutilmente di fuggire. Una volante della Questura dopo aver notato l’anomalia del viavai dei ragazzi, anche con l’acquisizione delle immagini dei sistemi di video-sorveglianza, ha ricostruito l’accaduto, identificando i due presunti responsabili.

CALABRIA 7

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