Tensioni familiari mai sopite dietro il drammatico episodio. La vittima è stata ingannata e attaccata da un “commando” punitivo.
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Ci sarebbero tensioni familiari mai sopite alla base del gesto che ha portato, nella serata di sabato scorso, all’accoltellamento di un uomo di 45 anni nella sua casa di contrada Toscano, alla periferia dell’area urbana rossanese della città di Corigliano Rossano. Per il folle gesto sono state arrestate due persone, mentre è caccia all’uomo per il terzo componente del piccolo commando della spedizione punitiva. Il fermo è stato emesso con l’accusa di tentato omicidio e i due arrestati si trovano tuttora detenuti nel carcere di Castrovillari, in attesa della fissazione dell’udienza di convalida.
Da quanto si è appreso, l’accoltellamento è stato l’epilogo di un forte litigio familiare scoppiato fin dal mattino. La vittima sarebbe stata accoltellata dal figlio della nuova compagna del padre, in una famiglia “allargata” che però non sembra aver trovato l’equilibrio. Il litigio era scoppiato al mattino tra il padre, la sua nuova moglie e la vittima, rientrata da qualche tempo a Corigliano Rossano dopo essere stata per diversi anni in Germania. La discussione era talmente accesa che era stato necessario l’intervento dei carabinieri per sedare gli animi e riportare la calma tra i tre.
Evidentemente, lo scontro è proseguito anche dopo l’intervento dei carabinieri, culminando quando alla porta del 45enne hanno bussato tre persone che si sono spacciate per carabinieri. Questo stratagemma, basato sul precedente intervento dei militari, ha funzionato: la vittima ha aperto la porta e si è trovata faccia a faccia con i suoi aguzzini, che lo hanno poi accoltellato.
Le indagini proseguono per rintracciare il terzo aggressore, mentre i due fermati attendono l’udienza di convalida in carcere.
