Lun. Ago 5th, 2024

Il drammatico naufragio al largo della Calabria e l’incontro commovente tra la piccola Nalina e il suo giovane salvatore, Ismail

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Nalina, una bambina irachena di 10 anni, è scampata miracolosamente alla morte durante un naufragio avvenuto a circa 120 miglia dalle coste calabresi. Ora, si trova nell’ospedale di Locri, dove ha ritrovato Ismail, il 22enne siriano che le ha salvato la vita. Un abbraccio lungo e silenzioso, lontano da occhi indiscreti, ha unito i due giovani sopravvissuti, in un momento di pura emozione e gratitudine.

Il naufragio, avvenuto in mare aperto, ha colpito duramente la barca a vela su cui viaggiavano oltre 70 migranti, tra cui iracheni, iraniani, pakistani e siriani. Dopo tre giorni di navigazione nello Ionio, l’imbarcazione è stata travolta da onde gigantesche, causando la scomparsa in mare di molti passeggeri, tra cui la famiglia di Nalina.

Nalina, aiutata da un interprete straniero, ha raccontato di aver visto i suoi due fratellini più piccoli finire in mare e scomparire tra le onde. Ricorda anche i suoi giovani genitori, visti per l’ultima volta mentre stavano molto male dopo il naufragio. Con l’arrivo della notte, la bambina non è più riuscita a vederli né a sapere che fine abbiano fatto.

Ismail, che l’ha soccorsa durante il naufragio, è riuscito a farla stare aggrappata al relitto semisommerso fino all’arrivo dei primi soccorsi. Entrambi sono ora ricoverati a Locri, Ismail nel reparto di pneumologia e Nalina in pediatria, insieme a un altro superstite, Wafa, un curdo di circa vent’anni.

I sopravvissuti hanno raccontato che la barca, partita l’11 giugno dal porto turistico turco di Bodrum, ha iniziato a imbarcare acqua a causa dell’eccessivo peso e del mare mosso. Con il motore in avaria e successivamente esploso, l’imbarcazione è stata sballottata dalle onde, causando la caduta e la scomparsa in mare di gran parte dei migranti, tra cui molte donne e bambini, almeno 26.

Il legame nato tra Nalina e Ismail rappresenta un piccolo raggio di speranza e umanità in mezzo a una tragedia che ha toccato profondamente tutti coloro che sono stati coinvolti nei soccorsi e nell’assistenza ai superstiti.

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