Lun. Ott 28th, 2024

A dodici anni dall’omicidio del giovane Ceravolo, la comunità si riunisce, ma la battaglia per la giustizia resta aperta

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Il 25 ottobre Soriano ha commemorato il dodicesimo anniversario della morte di Filippo Ceravolo, il giovane di 19 anni vittima innocente di un agguato di ’ndrangheta nel 2012. Durante la messa in sua memoria, celebrata nella Chiesa di San Domenico, il prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, ha espresso l’importanza della consapevolezza crescente sulla piaga della criminalità organizzata: «Oggi molti non sono qui, ma confidiamo nel fatto che questa assenza non riduca l’impegno comune». Papà Martino Ceravolo, ancora in cerca di giustizia per suo figlio, ha condiviso il suo dolore: «Lotto per tutti, perché quanto successo a Filippo può colpire chiunque. Aveva solo 19 anni e una vita davanti a sé».

Quella notte del 2012, Filippo si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, vittima inconsapevole di un’imboscata mentre si trovava in auto con il vero bersaglio dell’agguato. Oggi, dodici anni dopo, il suo ricordo continua a scuotere la comunità, che ancora non riesce a superare la perdita di una vita così giovane. La cerimonia si è conclusa con la consegna di riconoscimenti al prefetto Grieco, al caporedattore della Tgr Rai Riccardo Giacoia, al questore di Vibo Rodolfo Ruperti e al procuratore di Vibo Camillo Falvo, tutti impegnati nella lotta contro la criminalità organizzata.

«Non è giusto che mio figlio non abbia potuto realizzare i suoi sogni. La nostra ferita è ancora aperta e dolorante, ma speriamo nella certezza della giustizia», ha concluso Martino Ceravolo, consapevole della sfida ma determinato a continuare il suo impegno per una comunità finalmente libera dalla ’ndrangheta.