Gio. Nov 14th, 2024

Ilario Ammendolia attacca:«Classe dirigente non in gradodi dare risposte ai più deboli»

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«Intendo denunciare che nella Locride esiste un luogo in cui si pratica un livello di sofferenza tale da sconfinare nel reato di tortura e dove la “legge” dello Stato è una parola priva di significato. Mi riferisco all’ospedale di Locri, iniziando dal suo pronto soccorso». È quanto scrive il professore Ilario Ammendolia, ex sindaco di Caulonia, in una denuncia inviata tramite posta elettronica all’attenzione del Procuratore della Repubblica di Locri Luigi D’Alessio, nella quale rappresenta quanto ha asseritamente assistito di persona: «Posso testimoniare – si legge – di aver visto con i miei occhi anziani in carrozzella, contusi, ammalati soffrire sotto il sole di agosto aspettando il loro turno come se fossero ragazzi in visita ad un museo o degli spensierati avventori d’una trattoria».

L’ex sindaco Ammendolia evidenzia: «Non conosco i singoli nomi degli ammalati che ho visto sofferenti dinanzi al pronto soccorso nella giornata di martedì 4 agosto (mi dicono che la situazione non sia stata migliore nei giorni precedenti o nei giorni successivi), comunque sarebbe facile identificarli dai moduli che sono stati “costretti” a compilare prima dell’ingresso nel pronto soccorso, mentre dall’orario delle dimissioni o del ricovero in reparto si potrebbero verificare gli inumani tempi di attesa a cui sono stati sottoposti. Presumo che il personale ospedaliero (a parte gli imboscati che pur ci sono), in quegli stessi momenti, fosse impegnato a dare risposte ad altri pazienti più gravi con la consueta generosità. Ed infatti non è questo il “livello” che intendo denunciare a meno che non si individuano precise responsabilità personali. So bene ed ho memoria che quando una Procura della Repubblica vuole, può raggiungere livelli molto alti di accertamento della verità».

Ancora oltre il professore Ammendolia scrive: «Signor procuratore, assumendomi tutte le responsabilità, ho ricordato all’inizio che ci troviamo dinanzi a una presunta classe dirigente non in grado di dare adeguate risposte alla gente e soprattutto ai più deboli».

Nel prosieguo della lettera-denuncia l’ex sindaco di Caulonia rappresenta vicende del passato, ricordando quelle che definisce “vistose omissioni” che «in anni passati ho più volte denunciato sulla stampa ma soprattutto per sospetti interventi, come quello del 1993, che ha colpito duramente quanti, esponendosi a seri pericoli, si erano spesi sino a quel momento nel tentativo di razionalizzare la sanità nella Locride».

«Signor procuratore ricordando a me stesso – scrive l’ex amministratore – che molto più spesso di quanto sarebbe necessario, si dice che la nostra è terra di ‘ndrangheta, aggiungerei che alla ‘ndrangheta si sommano poteri occulti o palesi non meno pericolosi e spregiudicati. Quello che mi sembra certo è che non si sconfigge la mafia se la gente e soprattutto i più deboli sono costretti a subire dallo Stato umiliazioni e sofferenze non meno gravi e crudeli di quelli causate dalla mafia».

«Pertanto, e dichiarandomi disponibile a testimoniare su persone e cose che ho direttamente visto o sentito – conclude Ammendolia – sporgo formale denuncia contro i responsabili di tale stato di cose ad ogni livello»

fonte gazzetta del sud