La coerenza dei Grillini sembra essere scomparsa del tutto da quando sono al governo. “Il cambiamento lo diciamo noi cos’è”, tanto per “scolpirci” in testa quello che dicono e poi il loro modo di essere. Lo stesso si pensa di fare dappertutto : ci incoraggiano “il popolo e i capi popolo”. Già, il popolo .. “Il popolo non esiste – scrive Angelo Panebianco – è un mito utilizzato dai movimenti totalitari come un corpo contundente su cui si fonda la democrazia liberale. Il cosidetto “popolo” è un’aggregazione di persone diverse e che possono pensarla diversamente su tante cose (questa diversità di opinioni è ciò che giustifica e legittima la democrazia)”. Di conseguenza è importante distinguere le posizioni, quand’anche sono rivolte al bene comune. Non si annullano individui, correnti, partiti, storie e comportamenti. Da noi, siamo ad una nuova settimana di passione per l’Ospedale di Locri: salviamolo, impegniamoci tutti, guardiamo avanti. Magari senza collegare la lotta agli obiettivi elettorali dei candidati, per le comunali, regionali o europee che siano. Guardare al passato non ci aiuta ma cancellarlo non si riesce, e oltre che per la sostanza del problema, ci serve anche per discutere di costanza e di coerenza della politica : capi popolo di oggi che si rivolgevano in passato ai vertici politici per chiedere ruoli di primari per i propri amici, disinteressandosi del funzionamento complessivo dei servizi, pesanti distorsioni nell’uso del Bilancio e nessuno che le denunciasse. Attualmente sono un terzo i dipendenti rispetto a quanti erano in servizio 10-15 anni fa, quasi nessun investimento è stato fatto per macchinari, nuove professionalità, specializzazioni, formazione … È evidente che qualcosa di grave si è consumato negli anni. Quale direzione hanno preso i soldi, dato che i Bilanci non si sono “ristretti?” Anzi … È sbagliato pensare ad appalti ed affidamenti gestiti scorrettamente, a pagamenti dubbi, a responsabilità della burocrazia, a difetti della Governance? Fa bene la Gabanelli a dire di non fermarsi neppure davanti alle figure dell’Anticorruzione : osserviamo tutto e tutti! Non vi è stato alcun controllo, il personale, per quanto rimaneggiato, risulterebbe adeguato se distribuito razionalmente, considerando appunto che largamente rimaneggiati sono divenuti negli anni i servizi e le prestazioni. Non si è riusciti a fare i concorsi, sono vacanti molti primariati (e noi li sogniamo vecchio stile, preparati ma anche molto umani), non si è riusciti a portare il confronto pubblico-privato nella giusta ottica “io, come paziente, con la ricetta scelgo di farmi le analisi del sangue dove nutro maggiore fiducia, è il Servizio Sanitario Nazionale che mette i soldi per il Laboratorio dell’ospedale e che paga il budget del privato, a dover verificare la qualità e l’efficienza della prestazione…Debbono funzionare entrambi, pubblico e privato, e questo abbiamo potuto condividerlo anche in altri settori nella nostra esperienza imprenditoriale”. L’Ospedale di Locri è da tempo anche una questione di ordine pubblico e le “autorevoli” istituzioni, che non hanno controllato nulla, non ottengono neppure un posto di polizia. La sanità della Locride è precipitata nella crisi più acuta e il rimedio più logico, l’applicazione dell’Atto aziendale, strumento primario per intervenire, magari sbagliando qualche misura, non ci è mai stata e mai è stata richiesta con forza e determinazione. Mai un confronto nel merito, sostenuto da ragioni organizzative. L’amministrazione? Alla giornata. Gli atti? Stivaggio clientelare. Noi condividiamo la lotta per la difesa e il rilancio dell’Ospedale di Locri e della Sanità del comprensorio, ma non ci venga chiesto di perdere la memoria e di non usare il cervello e il coraggio di cui disponiamo.
Continua....
Alfonso Passafaro