Mer. Nov 6th, 2024

Vincenzo Mancini, emigrato negli USA dal 1965, torna nella sua Cosenza per sostenere Trump e critica la politica italiana: «In Italia non cambierebbe nulla, troppo corruzione e troppi interessi»

Continua....


futura
autolinee-federico-agos-24
JonicaClima
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

A Cosenza, in pieno centro, sventolano oggi le bandiere di Donald Trump grazie a Vincenzo Mancini, emigrato negli Stati Uniti dal 1965 e convinto sostenitore del tycoon. Mancini, che torna in Italia due volte l’anno per salutare la madre al cimitero e per partecipare alla Fiera di San Giuseppe, è conosciuto dai cosentini come “zio Vinz”. Dalla sua residenza a Phoenix, Arizona, dove ha costruito una solida carriera nel settore del metano e delle costruzioni, Mancini continua a mantenere uno stretto legame con la sua terra d’origine.

Questa mattina, dopo aver votato per corrispondenza, è sceso nelle strade della sua città, issando bandiere e indossando il classico cappellino MAGA (Make America Great Again). «Trump è l’uomo giusto per gli USA. Durante la sua presidenza ha messo in luce la corruzione che mina il sistema americano,» afferma. Mancini racconta di essersi avvicinato al Partito Repubblicano nel 2014, dopo anni da indipendente e dopo aver sostenuto anche presidenti democratici, come Bill Clinton. Secondo lui, però, il partito democratico di oggi «è diventato troppo socialista e lontano dalle esigenze degli americani».

Le sue opinioni su Biden e Kamala Harris sono nette: «Biden ha esperienza, ma è anziano e malato. Kamala, invece, non era una candidata adatta; il suo operato in California non è stato positivo, e la stampa tende a proteggerla.»

Quanto all’Italia, Vincenzo Mancini è scettico sulla possibilità di un cambiamento profondo: «Trump qui non avrebbe possibilità, lo farebbero fuori. La corruzione è troppo radicata, il Vaticano e certi poteri sono troppo forti.» Anche il giudizio su Giorgia Meloni è critico: «Mi piaceva come leader, ma non ha mantenuto le promesse, come quella sulle accise. Però non la seguo abbastanza per capire le sue scelte.»

Un americano trapiantato con un cuore che ancora batte per la sua città natale, ma con una visione disillusa sulle possibilità di cambiamento per l’Italia.