A quattro mesi dall’attentato incendiario che ha sconvolto la vita di Alessandro Ruggiero, Vice Sovrintendente della Polizia Municipale a Marina di Gioiosa Jonica, emerge una realtà complessa e struggente. Mentre esprime gratitudine per il sostegno ricevuto, Ruggiero condivide la sua vita quotidiana segnata dalla paura costante, accentuando il vuoto lasciato dall’assenza di risposte sui responsabili dell’atto criminale. Una storia con 1000 sfaccettature emotive che evidenziano la necessità di giustizia e sicurezza per Ruggiero e la sua famiglia.
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Il giorno che ha cambiato tutto
Alle 4 del mattino del 9 settembre 2023, la vita di Alessandro Ruggiero è stata sconvolta. La sua auto, un elemento quotidiano della sua routine, è stata distrutta dalle fiamme in pochi minuti. Quella sera sotto casa a Siderno, l’insicurezza ha fatto irruzione nella sua serenità e ha gettato ombre lunghe sulla sua famiglia, in particolare sulle figlie, testimoni impotenti di un evento traumatico.
La Notte, la paura e la vigilanza
Da quel momento, le notti di Ruggiero sono diventate un susseguirsi di insonni preoccupazioni. Ogni rumore improvviso lo sveglia, e il timore che qualcosa di simile possa accadere nuovamente lo tormenta costantemente. La sua routine quotidiana è segnata dalla costante vigilanza, che si riflette nella sua attitudine cauta persino nel salire in macchina per recarsi al lavoro. La sua vita sociale è ridotta a un caffè del sabato con i suoi affetti più cari, mentre la paura diventa una compagna costante.
La Gratitudine e Il Sostegno Ricevuto
Nonostante le difficoltà, Ruggiero esprime la sua gratitudine per il calore umano dimostrato dalla comunità. Dall’abbraccio del Sen. Prof. Nicola Morra al sostegno dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Siderno, Ruggiero riconosce il valore dell’affetto ricevuto dagli amici, dai colleghi della Polizia Locale e dalle istituzioni. La sua testimonianza sottolinea come la solidarietà sia un faro di speranza nelle tenebre della paura.
La Caccia all’identità degli attentatori
Tuttavia, la parte più difficile per Ruggiero è l’assenza di risposte sulla vera identità degli attentatori. Vive nell’ombra dell’insicurezza, consapevole che i responsabili dell’atto criminoso sono ancora liberi. Questa mancanza di giustizia contribuisce a mantenere vivo il suo stato di allerta costante.
Un Appello Per La Giustizia
E’ giusto a questo punto aspettarsi un’indagine approfondita e di provvedimenti giudiziari importanti per ristabilire la sicurezza nella vita di Alessandro Ruggiero e della sua famiglia. La sua testimonianza rappresenta non solo la lotta di un pubblico servitore, ma il richiamo universale a un’azione risolutiva e al ripristino della fiducia nella giustizia e nell’ordine pubblico.