Sab. Lug 27th, 2024

“Fare l’avvocato in Calabria non è facile, è un lavoro pericoloso e delicato in cui occorre grande professionalità ed equilibrio”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sull’arresto del responsabile dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso, avvenuto a Lamezia Terme il 9 agosto 2016. “Gli ‘ndranghetisti – ha aggiunto Gratteri – sono clienti paranoici e nel dubbio uccidono una persona. Si sentono onnipotenti e sono spietati anche perché fanno uso di droga, hanno molti soldi, sanno terrorizzare interi paesi. Per questo il lavoro dell’avvocato si è fatto sempre più difficile e pericoloso”. Il procuratore ha poi rivolto un invito agli avvocati affinché “siano rigorosi e mantengano sempre una scrivania che li separi dai loro clienti. Anche gli ordini professionali e le Camere penali – ha detto ancora Gratteri – devono essere più duri ed assumere provvedimenti severi verso gli iscritti che commettono violazioni deontologiche o comportamentali. L’omicidio Pagliuso era diventato per tutti noi un’ossessione. Non c’é stato un giorno in cui Procura e carabinieri non hanno lavorato su questo caso. Volevamo dare una risposta e mandare un messaggio chiaro: non è possibile uccidere una parte del processo”. Anche il procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, ha sottolineato “l’enorme sforzo investigativo profuso sull’omicidio dell’avvocato Pagliuso. Un lavoro incredibile – ha detto Bombardieri – portato avanti con estrema professionalità visionando migliaia di ore di filmati ed esaminando centinaia di dati informatici”.

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