Sab. Lug 27th, 2024

Il santuario di Polsi, anche quest’anno, ha dato prova di essere un importante riferimento per i calabresi. In tantissimi, infatti, hanno preso parte ai festeggiamenti conclusivi della Santa Vergine della Montagna nella frazione di San Luca, tra devozione, tradizione e voglia di riscatto. Una festa che inizia già dal viaggio, che in molti intraprendono a piedi in segno di devozione, per rendere omaggio alla Regina d’Aspromonte. “Il problema più delicato è liberare Polsi dal suo isolamento. Da più parti è stato osservato e scritto sui giornali che il territorio di Polsi è stato un territorio molto frequentato dalla ‘ndrangheta. Pochi hanno pensato che cio’ fosse favorito proprio dall’impraticabilità del luogo”. A dirlo è stato il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva nell’accorata omelia proferita proprio in occasione della festa. “Attraverso questa opera, lanceremo al mondo un segnale concreto, che è quello di una Calabria che vuole cambiare e sta cambiando e nella quale non ci sono più luoghi inaccessibili o difficilmente accessibili dove le organizzazioni ‘ndranghetistiche possano agire indisturbate. Lo vogliamo fare anche perché la bellezza di questo santuario e le bellezze che lo circondano possano essere pienamente godute e fruite da tutti”. E’ quanto, invece, ha detto il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, portando il suo saluto alle autorità civili, politiche e religiose e ai tantissimi cittadini, provenienti da ogni parte della Calabria e oltre, che hanno partecipato al rito conclusivo della commemorazione della Santa Vergine della Montagna. Presente alle celebrazioni anche il Prefetto Di Bari.
INTERVISTA ALL’INTERNO DI TG NEWS
ALESSANDRA BEVILACQUA| redazione@telemia.it

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