Dom. Lug 28th, 2024

Una delle più frequenti argomentazioni di cui si sente discutere in questi ultimi mesi ha come oggetto: la fusione dei comuni, su cui anch’io ho più volte espresso la mia opinione e le mie riserve in merito ad un’attuazione errata e frettolosa, così come è avvenuta per i Casali del Manco. Per tali ragioni ho presentato in Consiglio Regionale, con il collega Franco Sergio, la proposta di legge N. 244/10, recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali –Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13”, intesa a disciplinare la fusione dei Comuni in Calabria. Non posso, quindi, che manifestare apprezzamento per le dichiarazioni rese da Antonio Viscomi a conclusione del convegno sul tema delle fusioni svoltosi nei giorni scorsi a Rende. Il vicepresidente della giunta regionale è stato corretto nel prendere le distanze dalla modifica alla legge 13/83, approvata a marzo 2016. Un grande gesto di autocritica, essendo stato peraltro il presentatore del relativo DDL della giunta regionale. Un comportamento responsabile nel condividere le critiche sull’attuazione della legge modificata nel dicembre 2016.                           La mia contrarietà, dichiarata anche in seno al consiglio regionale, rispetto al modo in cui si è arrivati alla fusione dei Casali del Manco e come questo rischio perduri per Corigliano e Rossano, si fonda sulla convinzione e consapevolezza che è necessario intervenire con una modifica della legge che tenga conto del rispetto delle comunità territoriali e preveda adeguati studi di fattibilità in grado di garantire stabilità economica e sociale ai nuovi Comuni.                                                                             Il vicepresidente Viscomi nel suo intervento ha affermato che da qui a poco la Calabria avrà una legge tale da potere divenire esempio nazionale, abbandonando anche l’inutile perdita di tempo dell’istituzione dell’ennesimo osservatorio. Condivido l’analisi di Viscomi, facendo notare come la proposta di legge N. 244/10, stia raccogliendo consenso generale da parte dei maggiori studiosi della materia, anche fuori dai confini regionali. Motivo in più per approvarla subito in Consiglio e avere sull’argomento regole certe e ben fatte.                                                                                            La proposta, tra le tante novità, prevede:

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  • l’obbligo degli studi di fattibilità, redatti su format da stabilire con apposito regolamento regionale;
  • statuto preventivo del nuovo ente;
  • ricorso eventuale ad un referendum preventivo su base comunale;
  • quorum rappresentativi della maggioranza degli aventi diritto al voto;
  • impossibilità di annettere i comuni dissenzienti.

L’auspicio è che il vicepresidente della giunta regionale Viscomi, che ha chiaramente espresso i suoi dubbi sull’attuale normativa, si faccia carico di sostenere la proposta attualmente all’esame della commissione competente così da arrivare in tempi brevi all’approvazione definitiva.                                  Ho sempre sostenuto l’importanza dell’istituto delle fusioni per garantire economie di scala, efficienza nei servizi, riduzione dei centri di costo e una migliore programmazione territoriale ma altresì sarebbe da irresponsabili, viste anche le numerose proposte di fusione in Calabria, non procedere ad una modifica sostanziale della normativa attuale che, alla luce anche di quanto accaduto nella fusione dei Casali del Manco, risulta inadeguata e anacronistica.

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