Sab. Lug 27th, 2024

Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti conferma la pericolosità dei clan calabresi in una intervista a SkyTg24

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La confisca dei beni alle organizzazioni criminali di tipo mafioso «resta uno strumento fondamentale» per combatterle. Lo ha ribadito il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ospite di Maria Latella su Skytg24. In un contesto dove «all’intimidazione mafiosa si è accostata la corruzione, penetrata oramai a tutti i livelli», ragiona Roberti, «la confisca diventa uno strumento di prevenzione». E ha continuato: «Tutte le organizzazioni criminali di tipo mafioso operano con modalità che prediligono la corruzione. Oggi la ‘ndrangheta che è la più forte e ramificata tra le organizzazioni criminali, perché dispone di finanziamenti illimitati ed è quindi la più ricca, è quella più in grado di controllare con la sua forza la corruzione negli appalti pubblici». Per controllare e prevenire le infiltrazioni mafiose, la Direzione nazionale antimafia «dispone di un sistema di banca dati che permette di controllare i soggetti a rischio», ha ricordato Roberti, «un sistema a disposizione delle prefetture, che ha funzionato molto bene per il post terremoto all’Aquila e che sta funzionando per il sisma in Centro Italia. Le prefetture fanno il loro lavoro, non sempre però sono uffici attrezzati. Ma fanno un grande lavoro in sinergia con la Dna, che sta dando i suoi frutti». Nella prevenzione è poi fondamentale, ha sottolineato ancora Roberti, «la cooperazione istituzionale».

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