Sab. Lug 27th, 2024

Quindici gli indagati della Dda di Reggio Calabria

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“Un sistema organizzato di gestione abusiva di ingenti quantità di rifiuti che, almeno a partire dal 2013, prevedeva la raccolta, lo stoccaggio, il trattamento e il trasporto di rifiuti, in assenza delle prescritte autorizzazioni, nonché la rivendita degli stessi sotto le mentite spoglie di merci”. È quanto scrive il gip Antonino Foti che, su richiesta della Dda di Reggio Calabria, nell’ambito dell’inchiesta “Carta canta”, ha disposto il sequestro di 7 società coinvolte in un traffico di rifiuti organizzato dagli imprenditori Salvatore e Rosario Rotolo, di 43 anni e 38 anni, residenti a Rizziconi. Sequestro eseguito oggi dai carabinieri del Noe. Nei loro confronti, la Procura guidata da Giovanni Bombardieri aveva chiesto gli arresti domiciliari ma il gip ha disposto, invece, un ulteriore sequestro preventivo dei loro beni finalizzato alla confisca per equivalente per complessivi circa 67 mila euro. Le società sequestrate hanno sede nelle province di Reggio Calabria e Cosenza. Si tratta della “RSR Ambiente srl” e la RSR di Rotolo Rosario, entrambe di Rizziconi, la “Eco.Rad srl” e la “Eco.Rad. sas di Gioia Tauro, la “Ital Serv sas” di Oppido Mamertina, la “Città Pulita sas” di Rizziconi e la “Calabra Maceri e Servizio spa” di Rende. Il provvedimento ha riguardato le quote del patrimonio sociale e l’intero compendio aziendale delle società, per un valore complessivo stimato in oltre 20 milioni di euro. Dall’indagine, condotta dai carabinieri del Noe di Reggio Calabria, sarebbe emersa l’esistenza di un’attività crimo-imprenditoriale dedita al traffico illecito di rifiuti di carta e cartone, prodotti da centinaia di esercizi commerciali nella provincia reggina. Al vertice, per l’accusa, c’erano i due imprenditori che gestivano il business con la collaborazione di propri dipendenti, nonché degli impresari delle altre società coinvolte. Per questo motivo, oltre ai due Rotolo, ci sono 13 persone iscritte nel registro degli indagati. Stando alle indagini, attraverso le società “RSR di Rotolo Rosario” e “RSR Ambiente srl”, sprovviste di autorizzazione al trattamento dei rifiuti nonché alla successiva trasformazione degli stessi in “materia prima seconda”, Salvatore e Rosario Rotolo spedivano a “Calabra Maceri e Servizi spa” di Rende i rifiuti senza il preventivo trattamento, utilizzando un semplice documento di trasporto, di modo da farli configurare come merci e così eludere i controlli sulla tracciabilità. In questo modo gli indagati azzeravano i costi derivanti dal loro corretto trattamento dei rifiuti. Un sistema che avrebbe consentito ai vertici dell’organizzazione di assicurarsi una rilevante posizione sul mercato e che si è protratto per almeno 4 anni, anche grazie alla collaborazione delle piattaforme di trattamento dei rifiuti “Ecor.Rad” di Gioia Tauro nonché delle società “Ital.Serv. sas” di Oppido Mamertina e “Città Pulita sas” di Rizziconi che si occupavano del ritiro e del trasporto dei rifiuti presso le piattaforme individuate per conto di RSR Ambiente.

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