Volontari della Caritas raccontano le testimonianze strazianti dei più vulnerabili e il loro impegno nel contrastare l’emergenza
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Nel cuore della vita urbana si nascondono storie di sfruttamento e dolore, raccolte con amore e dedizione dagli operatori di volontariato dell’unità di strada della Caritas diocesana. In questa battaglia quotidiana contro l’indifferenza e l’ingiustizia, incontrano uomini e donne ridotti a “schiavi del terzo millennio”, vittime di abusi e privazioni che spezzano il cuore.
Tra gli stranieri e gli italiani senza tetto, che sopravvivono sotto i ponti, nelle tende o negli angoli più nascosti della città, i volontari portano non solo cibo e coperte, ma soprattutto ascolto e conforto. In un mondo che li sfrutta senza pietà, cercano di spezzare la solitudine di chi ha perso ogni speranza.
Le storie raccontate dai volontari dell’associazione “Casa nostra” della Caritas sono spesso strazianti. Come quella di Giacomo (nome di fantasia), un uomo con fragilità intellettive costretto a lavorare per un salario indegno, fino a quando ha trovato il coraggio di dire “basta”. Il loro impegno non si limita solo all’assistenza, ma punta al recupero e al reinserimento di chi è stato privato della propria dignità.
In un mondo dove la sinistra non sa sempre quello che fa la destra, l’azione solidale dei volontari continua a essere una luce di speranza per chi vive nell’ombra della società.