Un prezioso e insostituibile lavoro, in prima linea, 24 ore su 24, per salvare vite umane, per alleviare la sofferenza, per fronteggiare situazioni veramente drammatiche, è quello che svolgono i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari e tutto il personale del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri, diretto in maniera eccellente e con grande professionalità e umanità (doti rare in questo mondo) dal Primario, dr. Francesco Rispoli. Un avamposto nell’avamposto, in un territorio deprivato sotto molteplici aspetti, dove spesso si punta ad evidenziare solamente gli aspetti negativi, quelli che fanno più rumore, e non quelli positivi, che sono molti. Chi scrive, si è trovato, qualche giorno addietro, nell’affollato pronto soccorso, per supportare una persona amica che ha dovuto ricorrere alle cure dei bravissimi medici presenti, coordinati dall’eccellente primario Rispoli. In quell’occasione, si menzionano i dottori: Alian Oliva Perez, Giuseppe Castagna, Miguel Garcia Coello, supportati da altrettanto bravissimo personale infermieristico (fra tutte si ricorda il nome di Deborah Romano). Nel pronto soccorso si è potuto assistere alla grande pressione derivante dalla presenza di tantissimi pazienti, affetti dalle patologie più varie e si è potuto constatare, in alcuni casi, dai commenti degli stessi, che il ricorso al pronto soccorso si poteva pure evitare, con una migliore organizzazione dell’assistenza medica di base. Nonostante la quasi inumana pressione sul pronto soccorso, si è constatata una grande efficienza dello stesso. In effetti, in una situazione così complessa e difficile, si è riusciti e si riesce a garantire, con l’impegno, la professionalità, l’abnegazione e l’umanità del Primario e di tutti gli operatori sanitari, un ottimo servizio salvavita. La dottoressa Lucia De Furia, numero uno dell’ASP reggina, può quindi, essere molto soddisfatta del cambio di passo che si registra in un ospedale dove le sinergie, anche tra i primari e gli operatori dei vari reparti, sono di alto livello. Encomiabili, quindi, gli sforzi che si stanno compiendo, per migliorare, sempre più, i parametri qualitativi delle prestazioni erogate senza perdere di vista l’importante e fondamentale, lato umano. Da parte delle istituzioni ci deve essere, sempre più, una doverosa e maggiore attenzione alle condizioni in cui questi professionisti sono chiamati a svolgere un durissimo lavoro.
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