Dal profilo facebook di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:
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«Siate misericordiosi, come il padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36)
Questa parola del Signore è una parola medica che dà sollievo alla nostra più antica e profonda ferita. Quella di esserci convinti, attraverso l’esperienza delle nostre fragilità, di non essere in grado di assomigliare a Dio, la cui immagine pure sentiamo essere il segreto e l’essenza più profonda della nostra identità. Pertanto il Signore ci sprona a credere che siamo capaci di essere come Dio, e non nella logica della tentazione diabolica, che ci fa immaginare chissà quali privilegi e chissà quali potenze, ma nella logica di un amore capace di dono unilaterale e assoluto:
«Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurata a voi in cambio» (Lc 6,38). L’invito all’amore fa tutt’uno con l’invito a perdonare senza misura e senza calcolo, non come “operazione virtuosa”, ma come recupero delle proprie “possibilità divine”. Beato l’uomo che si sente amato dal Signore ed è capace di amare di un amore così: un amore che non misura, che non calcola, che non vuole nulla in cambio.
Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto sempre di non essere mai abbastanza.
Alda Merini